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Via Salone, Di Giovine: "Ronde notturne di cittadini contro i roghi tossici"

Bufera sui fondi per le telecamere. I comitati Roma est: senza l'esercito bruciate in un mese

G. M. Col.
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«Pronti a difenderci dai roghi tossici accesi dai rom con le ronde notturne di cittadini in via di Salone". Ad annunciare l'iniziativa, Paolo Di Giovine, presidente Associazione IV Municipio Case Rosse nonché responsabile del Coordinamento associazioni Roma Est. Mentre è bufera sul milione di euro sbloccato dalla Regione Lazio per la  videosorveglianza nei campi rom. Soldi che la sindaca Raggi vorrebbe invece spendere per «la bonifica» dei campi, così ha detto ieri a margine del «Patto per il Lazio Sicuro» nel Comitato metropolitano convocato dal Prefetto di Roma. "Invece i cittadini - spiega Di Giovine - non vogliono che i soldi dei contribuenti vadano in fumo con tutte le telecamere e chiedono l'impiego dell'Esercito h24. Le telecamere finiranno bruciate dopo un mese" mette in guardia Di Giovine, che chiede invece "la vigilanza h24 dell'esercito senza la quale, tra l'altro, la bonifica si risolverà solo in una pulizia momentanea dei principali campi rom, i rifiuti torneranno,  e anche questa misura si rivelerà inefficace». Intanto i roghi impazzano. Con l'avvicinarsi della bella stagione, soprattutto nel campo di via Salone «fiamme accese tutte le notti - racconta ancora il presidente dell'Associazione Case Rosse - ragione per cui la cittadinanza si organizzerà con delle ronde autonome, che presidieranno l'ingresso dei campi rom, durante la notte».

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