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Un Maestoso cinema che chiude

A giugno fine delle proiezioni nella storica multisala dell'Appia

Alessio Buzzelli
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Un altro cinema romano sta per aggiungersi alla lunga e triste lista delle sale cinematografiche capitoline che negli ultimi anni hanno chiuso i battenti. Si tratta dello storico cinema Maestoso di via Appia Nuova, che, tra qualche giorno, potrebbe spegnere le luci in sala per non riaccenderle mai più. Pare infatti che la società gestrice della sala abbia comunicato alle segreterie regionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL la cessazione dell'attività e la riconsegna dei locali alla proprietà. Chiusura che potrebbe portare all'apertura di una procedura per licenziamenti collettivi riguardante nove lavoratori. Una decisione, questa, che ha colto alla sprovvista le sigle sindacali e gli stessi lavoratori, anche perché nelle settimane scorse si era aperta una trattativa di secondo livello con la società. Sindacati che in un comunicato hanno annunciato battaglia: «Nel dichiararci contrari alla decisione assunta dalla Società Circuito Cinema - si legge nel comunicato - annunciamo iniziative volte a scongiurare la chiusura dell'ennesima sala cinematografica», garantendo «il massimo impegno per evitare la dismissione della sala e i licenziamenti annunciati, coinvolgendo le istituzioni locali, cittadine e regionali». La società gestrice, in un comunicato di risposta, fa sapere che «l'attività cinematografica del Maestoso cesserà la gestione da parte di Circuito Cinema, riconsegnando i locali ad inizio giugno» e che la proprietà «ha messo in vendita l'immobile, che continuerà ad essere cinema, ma Circuito Cinema si è dichiarata non disponibile all'acquisto, anche in considerazione di un bilancio 2017 in forte perdita». E pensare che il Maestoso è stato il primo multisala della storia della Capitale. Costruito nel 1957 sul progetto dell'ingegner Riccardo Morandi, il Maestoso era stato concepito come edificio polifunzionale adatto per ospitare negozi, magazzini, abitazioni e, ovviamente,un grande cinematografo. Una sorta di centro commerciale ante litteram dall'altissimo valore storico e architettonico - tanto da essere successivamente protetto da vincoli urbanistici ancora oggi validi - che per oltre cinquant'anni è stato un punto di riferimento per il quartiere Alberone e per l'intero quadrante sud-est della Città. Un punto di riferimento che tra poco potrebbe venire a mancare, in una zona in cui, nel frattempo, di centri di produzione e aggregazione culturale ne sono rimasti ben pochi. Questa non è la prima volta che il cinema Maestoso si trova a dover affrontare un momento difficile. Già nel 2012, infatti, rischiò la chiusura a causa di un imminente sfratto: gli abitanti della zona, insieme ai 14 lavoratori a rischio licenziamento, dopo varie proteste e manifestazioni, occuparono il cinema, riuscendo alla fine a salvarlo. Questa volta però la situazione è assai diversa e una mobilitazione collettiva potrebbe non bastare, come d'altra parte, quando c'è stata, non è bastata a salvare le oltre cinquanta sale cinematografiche che negli ultimi anni sono state costrette ad abbassare le saracinesche. Cinema storici come il Metropolitan, il Fiamma, l'Embassy e l'Etoile, solo per citarne alcuni, a cui si potrebbe aggiungere, tra poco più di un mese, anche il Cinema Maestoso.

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