GROTTAFERRATA
Spaccio e violenze. Presa banda dei bulli
I carabinieri della Stazione di Grottaferrata hanno smantellato una banda di bulli capeggiati da un 16enne. Il gruppo era composto da sei ragazzi, due 19enni, due 26enni, un 17enne e il citato 16enne; agiva incutendo timore e paura nei giovani dei Castelli Romani, con veri atti di bullismo, talvolta imitando atteggiamenti da «boss». Ai minori, i Carabinieri hanno notificato un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della permanenza in casa, emessa dal Gip del Tribunale per i Minorenni, poiché imputati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, di estorsione aggravata, lesioni personali aggravate e violenza o minaccia in concorso. A carico dei maggiorenni, sono state emesse misure cautelari coercitive del divieto di dimora in Grottaferrata e Frascati, con obbligo di presentazione in caserma dai Carabinieri. Le loro «scorribande» erano di dominio pubblico e molte azioni censurabili penalmente, non venivano denunciate dalle vittime, per lo più minorenni e neanche dai loro genitori, per paura di ritorsioni da parte dei componenti della famigerata banda. Gli episodi denunciati e quelli non denunciati, avevano creato un allarme sociale e alcuni componenti della banda, forse credendosi impunibili per le mancate denunce, non si sono più accontentati di azioni di «bullismo», ma hanno cominciato a picchiare o aggredire i loro coetanei, solo perché si erano trovati sulla loro strada. Un caso eclatante è stata la violenta intrusione da parte di 5 componenti del gruppo, all’interno del Liceo Touschek di Grottaferrata, nel febbraio 2017, mentre 500 studenti del liceo stavano festeggiano, creando disordini all’ordine e alla sicurezza pubblica. Nella circostanza, alcuni studenti vennero picchiati dal «gruppo», tanto da dover ricorrere al pronto soccorso; danneggiati anche alcuni locali della scuola. Altri episodi sono stati denunciati e nel contempo i Carabinieri della Stazione di Grottaferrata hanno monitorato il «gruppo», identificando ed assegnando ad ognuno dei componenti il relativo ruolo. Un concreto epilogo ed un proficuo riscontro, si è ottenuto quando una pattuglia del Comando Stazione Carabinieri di Grottaferrata, nel transitare in Piazza de Gasperi, notava un minore con il volto insanguinato. Immediatamente soccorso, il minore riferiva ai Carabinieri che un suo conoscente (poco più grande di lui), spalleggiato da un complice, lo aveva picchiato, nei pressi di un pub di Grottaferrata, per futili motivi. Successivamente, si è appurato che il motivo del «pestaggio» era dovuto al fatto che al minore, alcuni componenti della banda, avevano affidato quantitativi di «droga» da spacciare e per cui aveva trattenuto parte del ricavato dell’illecita attività. Le indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Grottaferrata, anche con l’utilizzo di intercettazioni telefoniche, coordinate dalla Procura della Repubblica preso il Tribunale di Velletri e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, hanno permesso di confermare l’esistenza di questa banda, formata da ragazzi minorenni o poco più che maggiorenni e capeggiata da un 16 enne, che oltre a compiere atti di bullismo, avevano messo in atto un sodalizio criminoso che con l’uso sistematico e reiterato della violenza, facevano spacciare stupefacenti a minori per loro conto che dovevano poi consegnare il ricavato prestabilito. I giovani, forse inconsapevoli «pusher», una volta entrati «nel giro», loro malgrado, dovevano sottostare alle imposizioni della «banda» e di volta in volta minacciati se non consegnavano correttamente il guadagno dello spaccio. In un caso, un minore venne costretto, mediante minacce di un «pestaggio», a derubare i genitori di oggetti in oro, custoditi nella cassaforte di casa, simulando un furto. Il guadagno (dal valore di migliaia di euro) dell’oro venduto o meglio «svenduto», a negozianti di compro oro disonesti e compiacenti, vennne consegnato ai vari componenti della banda. In alcuni casi, i componenti della banda hanno minacciato di bruciare casa a coloro i quali non pagavano il debito che avevano maturato con la vendita della droga, anche in questi casi ceduta «in conto vendita». A volte, i minori, per questi «debiti» ed impauriti delle minacce e violenze subite, chiedevano aiuto ai propri genitori, affinché pagassero i debiti di droga ai fornitori, per essere salvati dai «pestaggi». Risulta infatti che alcuni genitori hanno pagato questi «debiti di droga» dei loro figli. A conclusione dell’attività investigativa, sono state emesse misura cautelari di permanenza a casa contro i minori, poiché imputati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, di estorsione aggravata, lesioni personali aggravate e violenza o minaccia in concorso. Mentre a carico dei maggiorenni, sono state emesse misure cautelari coercitive del divieto di dimora in Grottaferrata e Frascati, con obbligo di presentazione ai Carabinieri. Nel corso della esecuzione delle misure, i Carabinieri hanno eseguito delle perquisizioni locali, che hanno permesso di sequestrare ulteriore droga, che avvalora ancora più, l’attività illecite poste in essere dal gruppo criminale. Si sottolinea come importante sia stata la collaborazione delle «vittime» e dei loro genitori, che hanno avuto il coraggio di denunciare ai Carabinieri i loro aguzzini, senza farsi soggiogare dalla paura o dall’ omertà, ma facendo valere i propri diritti tramite le istituzioni preposte a far rispettare le leggi e la legalità.