Strade colabrodo
Manifestazioni anti-buche da Ostia a San Giovanni
Monta la rabbia e per la prima volta nella storia del Campidoglio, da Ostia fino a San Giovanni i cittadini scendono in piazza per manifestare contro le buche. «Come in tutta la città siamo anche qui in emergenza: ci sono grosse cavità che fanno cadere i motorini, bucare pneumatici, e i pedoni continuano a fare lo slalom tra i crateri. Così non si può andare avanti». A parlare, in un video pubblicato sul sito de Il Tempo, è Luca Di Egidio, ragazzo da sempre attivissimo nella zona, che spiega: «È per questo motivo che abbiamo deciso, noi cittadini, di fare una segnalazione all’assessore di competenza, in cui chiediamo di intervenire il prima possibile su queste situazioni emergenziali: da via della Capannelle, via Aosta, via Macedonia fino a via Tuscolana». «Ma visto che questa cosa non sembra bastare per far muovere l’amministrazione Raggi - prosegue Di Egidio - abbiamo deciso di lanciare una manifestazione dal VII Municipio». Si chiama "Fiori cresciuti dentro i sampietrini": in sostanza stanno riempiendo le buche del quartiere piantando fiori e piante «sperando che l’Amministrazione finalmente se ne accorga e intervenga». «È la nostra speranza per la rinascita di questa città. Il fiore contro la decadenza, la rinascita contro la noncuranza. Noi giovani non ci arrendiamo», dice ancora Luca. Annunciando: «La nostra campagna vuole invitare tutta Roma a fare lo stesso. A piantare un fiore nella buca sotto casa negli altri quartieri della città. Solo così riusciremo a fare la differenza, e a farci sentire». Ad Ostia, X Municipio, una delle aree più martoriate, sabato andrà invece in scena una manifestazione organizzata dal Coordinamento Strade Sicure X Municipio. Ci hanno dato dentro di gomito i romani. Prendiamo via dei Cerqueti, al Celio, strada in salita dove a forza di rattoppi su rattoppi una buca di piccole dimensioni è sprofondata diventando un cratere incavato, del tipo "gratta e vinci" (con i sampietrini riemersi in più punti), che ha disintegrato l’asfalto. Dopo svariate (e inutili) segnalazioni, oggi è diventato pericolosissimo specialmente per automobilisti e centauri. E allora i residenti hanno scritto «BUCO» a caratteri cubitali, in giallo, sull’asfalto, per evidenziare la scritta, contornata da segni che partono dall’inizio della voragine con scritto «ATT» per indicare il rischio invisibile. Si moltiplicano, insomma, le esperienze in stile "Tappami", l’associazione di volontari che già da tempo interviene per tappare le buche. Altri cittadini assieme all’ex assessore municipale Yuri Trombetti, armati di sacchetti, hanno chiuso, seppure provvisoriamente, alcune buche di Testaccio, da via Zabaglia a via Branca, dando un loro contributo alla causa, che proseguirà nei prossimi giorni. E non è tutto: visto che la percezione dei romani, nonostante gli annunci del Comune di Roma sulle prossime manutenzioni, rimane quella di muoversi in slalom tra buche di ogni tipo, è corsa pure sui social a pubblicare le immagini di vie disastrate all’insegna dello slogan «Roma come Beirut». Visitare la pagina di nuovo conio «Sos buche» per credere. Lì dove vengono proposte foto di pezzi di asfalto che hanno ceduto in diverse zone. Ed esplode anche la protesta dei "tassinari". Che alla domanda «Come sta andando in strada?», rispondono: «Quando abbiamo turisti a bordo vado piano, perché mi vergogno».