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Neve a Roma, la Raggi vola verso il sole del Messico

Il sindaco di Roma Virginia Raggi

La città è in ginocchio ma Virginia non rinuncia al convegno

Marzio Laghi
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Nuvole cariche di neve si addensano nei cieli della Capitale. E la «sindaca» vola verso il sole del Messico. «Sono a Città del Messico per la conferenza "C40#Women4Climate". L'Italia torna protagonista nel dibattito sui cambiamenti climatici. Le grandi capitali sono in prima linea per vincere le sfide di domani. Nessuno deve rimanere indietro. Lo sviluppo sostenibile e inclusivo è il nostro obiettivo comune. Il futuro è nelle nostre mani», ha scritto su Facebook. Eppure le previsioni erano chiare: Roma e il suo hinterland a rischio neve nei prossimi giorni. La decisione di partire della prima cittadina, infatti, ha scatenato polemiche e accuse. «Un sindaco si vede nel momento dell'emergenza. Da giorni è previsto il rischio neve a Roma per questa notte, ma la Raggi ha pensato bene di partire per un convegno addirittura a Città del Messico, a oltre diecimila km di distanza e 15 ore di volo da Roma», attacca il Pd capitolino. Per molto meno, il suo predecessore, Ignazio Marino, fu oggetto di aspre critiche tra gennaio e febbraio 2014, quando dopo alcuni giorni di pioggia la metropoli si allagò e divenne una grande piscina. Lui, il sindaco-chirurgo si guadagnò il soprannome di «Sottomarino». Altre polemiche investirono Gianni Alemanno, quando nel 2012 Roma fu vittima di due copiose nevicate, tra l'inizio e la metà di febbraio e il Campidoglio corse ai ripari senza, però, riuscire ad evitare pesanti disagi ai cittadini. Anche in questo caso, nessuna «latitanza» soleggiata, come nel caso dell'ineffabile Virginia. La neve a Roma è rara quanto un vigile urbano quando piove. Ma ogni tanto succede, di solito proprio a gennaio e a febbraio. Qualche fiocco è già caduto l'8 gennaio scorso nell'hinterland romano. Poca roba, rispetto al febbraio 2012, quando la città eterna si coprì di uno spesso e candido manto per la prima volta dopo molti anni. Fra il 3 e il 4 febbraio si raggiunsero i 20 cm di accumulo a Roma nord, un record. Dopo sei giorni il bis. Nella tarda mattinata del 10 ancora nel «mirino» delle nuvole cariche di neve la zona nord e perfino il Centro. Da quei giorni, se si fa eccezione per la nevicata del 2010, più modesta di quella precedente, bisogna andare al 6 febbraio 1991 per registrare qualche centimetro di superficie bianca al suolo. Ma fu un «effetto speciale» di breve durata. Anche il 1986 vide la città imbiancata. Ma il 6 gennaio 1985, invece, i romani si svegliarono con la neve alta. Una nevicata degna di nota fu quella del 1971 e nel 1956 si parlò di «nevicata del secolo».

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