Precarie da 22 anni. Rivolta delle maestre
Il candidato sindaco Baccini e i sindacati accusano l'attuale primo cittadino Montino
“Il precariato è una condizione non più accettabile. Un conto è la flessibilità sul lavoro, un altro la precarietà che non garantisce un futuro. Una delle nostre priorità politiche è quella di contrastare questo stato e favorire la stabilizzazione dei lavoratori sia nel settore pubblico che privato. Sono fortemente convinto che questa possibilità sia dovuta soprattutto a chi da anni opera in un settore. Ho già attuato questa politica da Ministro della Funzione pubblica, stabilizzando 10mila insegnanti, e ritengo che ogni amministrazione possa operare in tal senso”. Mario Baccini, candidato sindaco, interviene sulla questione dell'assunzione delle 51 maestre precarie della scuola di Fiumicino, che da tempo rivendicano i propri diritti, primo fra tutti quello ad un posto di lavoro dopo 22 anni di precariato. Questione diventata più politica che mai. “Anche Fiumicino – prosegue Baccini - deve poter avere questa opportunità”. Poi l'appello: “L'attuale amministrazione comunale recepisca, non si accanisca sulle ragioni delle insegnanti, e ascolti le motivazioni di lavoratrici e sindacati che hanno fornito un'interpretazione legislativa idonea per rendere giustizia al lavoro e alle persone, soprattutto a quelle del territorio”. Il nodo del contendere è, come noto, la potenzialità applicativa delle norme Madia, pensata come via più breve al concorso indetto dall'amministrazione comunale di Fiumicino che ha trovato l'appoggio di Fp Cgil e Uil Fpl. La Cisl Fp ha fornito pareri legali sull'argomento dell'assunzione diretta e sulla revocabilità dei bandi in atto. “Siamo profondamente delusi dalla condotta altalenante dell'amministrazione guidata dal sindaco Montino – attacca il delegato Cisl-Fp, Raffaele Paciocca – che, dopo aver inserito all'ordine del giorno l'argomento delle stabilizzazioni del personale educativo-scolastico, e dopo aver manifestato una disponibilità a recepire le argomentazioni della Cisl in ordine all'ultimo punto di cedevolezza, ossia la revoca dei bandi di concorso con riserva, ritorna sui suoi passi”. “L'imprevista chiusura – continua Paciocca - ci obbliga ad un inasprimento della vertenza, con la dichiarazione formale dello stato di agitazione e la richiesta di confronto con la garanzia del Prefetto. Se fallisse questa opportunità l'unica strada sarebbe lo sciopero generale. Bisogna capire che è una battaglia di giustizia sociale”. Ma il Comune di Fiumicino ribadisce la sua posizione netta: “Nessuna apertura a possibili stabilizzazioni dirette del personale precario del settore educativo-scolastico”, fa sapere il segretario generale, Maria Tripodi.