Debito e servizi, la replica del Policlinico Tor Vergata
Gentile Direttore, in merito all'articolo in oggetto, onde tutelare l'immagine di questo Policlinico e dei professionisti che in questi anni hanno consentito un enorme risanamento con grande spirito di sacrificio, corre l'obbligo rappresentare quanto segue, confidando che la Sua testata vorrà darne conto con enfasi almeno pari a quella attribuita al citato articolo. Dalla lettura dell'articolo, infatti, si potrebbe dedurre che il Policlinico Tor Vergata, non solo non riduce il suo debito, ma diminuisce anche i servizi. Niente di più inesatto. In realtà, non solo abbiamo abbattuto il nostro disavanzo del 43% in soli due anni e mezzo ma abbiamo anche riorientato le nostre attività nel segno dell'alta specializzazione e della qualità delle prestazioni rese. Parole? No fatti. Ed ecco i dati che lo dimostrano: quando ho ricevuto l'incarico della direzione generale, 1 luglio 2014, il PTV registrava un disavanzo di gestione di 73,6 milioni. In due anni e mezzo il disavanzo è stato abbattuto di ben 32,6 milioni di euro. Il 43% in meno per l'appunto. Si poteva far meglio? Non credo, a meno di non pagare gli stipendi, non rinnovare beni e servizi, non aprire le sale operatorie. Insomma chiudere le attività! Secondo punto. Le prestazioni: diversamente da quanto riportato dal Suo giornale, i pazienti dimessi nel corso del 2016 sono stati ben 23.884, di cui gli 8.165 indicati nell'articolo sono soltanto quelli in regime di day hospital! E questi ultimi sono diminuiti solo perché siamo sempre più attivi nell'alta specializzazione come dimostra non tanto il numero di ricoveri, che di per sé non è un indicatore di efficienza, quanto i ricavi che sono infatti cresciuti del 5,4% in quanto riferiti a prestazioni di maggiore complessità per le quali il rimborso della Regione è ovviamente più alto rispetto agli interventi di bassa complessità, così come si conviene a un grande Policlinico universitario. Ciò vale anche per gli accessi al Pronto Soccorso, che sono sì in diminuzione in valori assoluti ma hanno fatto registrare al contrario un netto incremento dei codici rossi (+4,7%) e gialli (+2,1%). A diminuire sono stati infatti solo i codici bianchi. A ulteriore riprova dell'incremento di attività nei settori più qualificanti e complessi dell'assistenza ecco infine altri dati che penso parlino da soli: - gli interventi chirurgici sono aumentati da 8.129 a 8.471 (+4,2%) con un aumento dei ricoveri provenienti dall'area dell'emergenza dal 39 al 44%; - i trapianti d'organo sono aumentati da 85 a 101 (+19%); - i tempi di degenza media pre-operatoria sono scesi da 3,9 gg nel 2014 a 2,8 gg nel 2016; - i tempi di degenza media in area medica sono scesi da 13,6 gg nel 2014 a 12 gg nel 2016; - contrariamente a quanto asserito dal giornalista, 10 degli 11 obiettivi assegnati dalla Regione Lazio nell'ambito del sistema PRE.VA.LE. (che misura esiti e qualità delle prestazioni), risultano pienamente raggiunti. Infine, nonostante il massiccio intervento di riduzione del disavanzo, siamo comunque riusciti a potenziare le aree chirurgiche e d'urgenza, attivando 20 nuovi pl di chirurgia d'urgenza, 2 pl di terapia intensiva perioperatoria, 6 pl di terapia subintensiva, 2 pl di terapia intensiva cardiochirurgica e 10 pl di week surgery (40 posti letto totali), in aggiunta all'aperura di 16 pl per l'assistenza dei pazienti psichiatrici. Distinti saluti. Tiziana Frittelli Direttore generale