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Ictus, infarti, femori e cesarei: i migliori (e peggiori) ospedali nel Lazio

Un corridoio d'ospedale

Tutte le cure, caso per caso. Si salva Roma. Nelle province i numeri degli orrori

Antonio Sbraga
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Sanità a due velocità nel Lazio. Secondo gli ultimi dati del Piano Nazionale Esiti che, attraverso 166 indicatori, monitorizza ogni anno la qualità delle cure ospedaliere, infatti, «le differenze tra Regioni restano e l'eterogeneità intraregionale, in alcuni casi, risulta incrementata». Come nei 56 ospedali del Lazio, che secondo i dati dell'Agenas (Agenzia nazionale servizi sanitari regionali), vedono le performance peggiori soprattutto in provincia. FEMORE, LA «FRATTURA» La principale «frattura» tra gli ospedali della Capitale e quelli dell'hinterland si registra proprio per quanto riguarda gli esiti degli interventi chirurgici entro due giorni per le fratture del collo del femore. Nel Lazio si ricoverano circa 10mila persone per fratture di femore ogni anno e l'intervento nei tempi raccomandati dalle prove scientifiche serve per avere importanti effetti in termini di recupero funzionale, durata del dolore e rischio di complicanze. Gli ospedali meno tempestivi risultano essere quelli di Frosinone (solo il 5,74% in sala operatoria entro 2 giorni a fronte di una media nazionale del 57,8%), Colleferro (7,89%) e Tivoli (8,82%). Per i nosocomi ciociaro e tiburtino si tratta di una conferma della maglia nera: già nel giugno scorso, infatti, la Regione aveva ammesso che «mentre alcune strutture hanno ulteriormente migliorato le loro performance, permangono delle criticità ulteriormente evidenti a Tivoli e Frosinone». Le migliori performance, invece, si registrano a Roma, con ben 9 ospedali nella topten. Guidata dal Sant'Eugenio (91,5%), Tor Vergata (90,91%) e Gemelli (89,2%).  INFARTI E ICTUS Anche per quanto riguarda... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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