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Caos rifiuti a Roma, ora si sfila anche l'Abruzzo

In programma un consiglio comunale straordinario

Fernando M. Magliaro
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I rifiuti continuano a rimanere per terra e i cassonetti stracolmi e intanto divampano le polemiche: Campidoglio contro la Regione, Pd contro 5Stelle, Assessori che si sparlano addosso l'uno con l'altro, l'imbarazzo del Questore di Roma e quello del Ministro all'Ambiente. Insomma, su Roma e il suo maleodorante carico di sacchetti della spazzatura si sta consumando il primo atto della lunghissima campagna elettorale. POLEMICHE POLITICHE La sintesi è, tutto sommato, semplice: sul fronte polemiche politiche il Campidoglio, l'assessore all'Ambiente, Pinuccia Montanari e i 5Stelle accusano la Regione di aver perso 5 anni di tempo e non aver varato un piano di smaltimento dei rifiuti. La Regione, l'assessore all'Ambiente, Mauro Buschini, e il Pd accusano di inerzia e incapacità il Comune. “L'arroganza dell'assessore Buschini è incredibile. In cinque anni non è riuscito a varare un piano rifiuti e ora si sveglia e vuole scaricare la colpa sugli altri. Dica apertamente ai cittadini dove, nel Lazio, vuole realizzare discariche e inceneritori". Lo scrive su Facebook il Movimento 5 Stelle Roma. Replica Buschini: “Il Piano Regionale di gestione dei rifiuti è in via di aggiornamento, ma fermo a causa delle mancate risposte di Roma Capitale e della sua Città Metropolitana, che dovevano arrivare entro il 30 settembre 2017. La legge  impone ai Comuni e alle Province di scegliere i siti di smaltimento e alla Regione di includerli in un piano regionale”. L'EX ASSESSORE MURARO: NEL LAZIO C'È CAPACITÀ SMALTIMENTO “La controversia tra Regione e Comune non porta a nulla se non a generare grande confusione e irritazione dei cittadini che si vedono presi in giro. La Regione Lazio in realtà ha individuato gli impianti disponibili, il Campidoglio deve fare riferimento a questi. La capacità impiantistica di trattamento per conferire i rifiuti nel Lazio c'è, non vedo dov'è il problema". Lo ha detto all'Adn Kronos l'ex assessore all'Ambiente, Paola Muraro, che aggiunge: “Gli operatori dell'Ama ce la stanno mettendo tutta ma il problema è che si vede che manca una regia che pensi a una soluzione. Forse si paga lo scotto di non conoscere né l'azienda né le parti critiche delle periferie. Se poi Roma viene considerata solo nel suo centro storico allora l'amministrazione ha fallito nel suo intento. Se si mettono da parte i proclami e le lotte politiche e si ascoltano gli operatori la soluzione c'è, ma non vogliono vederla. Basta andare a vedere sul sito della Regione le autorizzazioni agli impianti presenti che lavorano nel Lazio e fare gli accordi dovuti”. CHE FARE DEI RIFIUTI ROMANI: NO ALL'ESOSA EMILIA ROMAGNA Sul come smaltire i rifiuti, la Montanari - dopo che nei giorni scorsi Ama aveva chiesto alla Regione di chiudere un accordo con l'Emilia Romagna - per giustificare la decisione della Giunta Raggi di non mandare più la mondezza nell'inceneritore di quel Francesco Pizzarotti, sindaco di Parma che proprio per costruire l'impianto di trattamento si è giocato la permanenza fra i 5Stelle, lancia alte grida accusando il Pd che guida la regione Emilia di aver alzato le tariffe e speculare sui rifiuti. CGIL: IMPIANTI A UN PASSO DALL'EMERGENZA La Cgil lancia l'allarme: gli impianti capitolini sono al collasso. “A guardare lo stato degli impianti, girando per le officine e conoscendo l'azienda si direbbe che siamo sempre nella stessa situazione: la Capitale è costantemente a un passo dall'emergenza e si è abituata a un ciclo dei rifiuti inefficiente. Roma regge a stento e solo perché conserva nella pancia degli impianti Ama un'enorme quantità di rifiuti, mandando oltre il 25% a smaltire fuori dal proprio territorio”, dice Natale Di Cola, segretario generale della Cgil Funzione pubblica Roma e Lazio, che aggiunge: “Questa Giunta avendo abbandonato per ideologia una prospettiva industriale senza predisporre un piano per la differenziata all'altezza della sfida, rischia di condannare la città a una costante emergenza. Servono impianti per rendere la città autonoma”. MONTANARI: CI AIUTI L'ABRUZZO Intanto, però, la mondezza in strada resta. Ecco la trovata: la Montanari chiede aiuto all'Abruzzo: “Gli impianti dove conferire i rifiuti di Roma sono insufficienti quindi, ci auguriamo che l'Abruzzo dia il via libera alla richiesta di accogliere rifiuti in impianti di Trattamento Meccanico Biologico”. Che, però, chiede tempi e quantità certe: “Noi vogliamo conoscere le quantità, i tempi e quello che si sta facendo a Roma per riorganizzare il ciclo dei rifiuti. Cioè quanto deve durare questa solidarietà che noi vogliamo mettere in campo e soprattutto qual è lo sforzo straordinario che sta facendo Roma per non trovarsi permanentemente nell'emergenza”, spiega Luciano D'Alfonso, presidente della Regione. Domande alle quali la Montanari, intervenendo a RadioRadio, non risponde, facendo melina e delegando ad Ama la fornitura dei dati. L'ABRUZZO: “NON ABBIAMO RICEVUTO NESSUNA RICHIESTA UFFICIALE” Replica di Mario Mazzocca, sottosegretario alla presidenza della giunta regionale abruzzese con delega all'Ambiente: “Dal Comune di Roma e dall'Ama non abbiamo ricevuto nessuna richiesta ufficiale per avviare il trattamento dei rifiuti nei nostri impianti". IL QUESTORE: RIFIUTI CI RIGUARDANO A domanda (“esiste un problema esasperazione dei romani che può trasformarsi in un problema per la Questura?”) il questore di Roma, Guido Marino, risponde: “A poco serve dire "siccome la gente si arrabbia perché la città è scarsamente illuminata o perché ci sono cumuli di immondizia" la cosa non ci riguarda. Ci riguarda eccome, ci riguarda qualsiasi forma di malcontento cittadino”. Con grande diplomazia, ma non proprio un elogio all'efficienza della Giunta pentastellata. IL MINISTRO GALLETTI: ROMA NON PUÒ PERMETTERSI EMERGENZA RIFIUTI  “Roma non può permettersi un'emergenza rifiuti come quella che si sta prefigurando ancora una volta. Se da una parte vedo tanta solidarietà istituzionale da alcune Regioni, penso innanzitutto all'Emilia Romagna come anche all'Abruzzo, dall'altra devo segnalare logiche che nulla hanno a che vedere con la gravità e l'urgenza del problema". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, in un comunicato. "Il Ministero ha promosso in questi mesi un tavolo tecnico con Regione e Comune per affrontare i nodi strutturali che compromettono la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti: da lì è emerso ciò che è chiaro a tutti, ovvero la cronica carenza impiantistica, che determina una situazione particolarmente delicata nella Capitale. La mia disponibilità a cercare una soluzione non è mai mancata: ma se il ragionamento di partenza è dare un colore politico ai rifiuti, si rischia grosso". GIOVEDÌ 11 CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO Su richiesta della capogruppo del Pd, Michela Di Biase, il prossimo giovedì 11 gennaio è prevista una riunione straordinaria del Consiglio comunale dedicata al problema rifiuti. 

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