La malavita sul litorale
Notte di spari e vendette tra clan: così Ostia diventa Gomorra
Non sono nemmeno le 22 di sabato quando cinque colpi di pistola esplosi uno dopo l'altro bucano il portone al terzo piano della palazzina al 22 di via Forni, a Nuova Ostia. Cinque botti sparati a distanza ravvicinata da qualcuno che ha agito con serenità, certo di non essere ostacolato, fermato, visto. E che hanno sovrastato prepotenti le televisioni accese, il chiacchiericcio all'ora di cena, il sonno dei bambini. L'interno è quello dove abita Silvano Spada, 33 anni già noto alle forze dell'ordine e cugino di Roberto ora in un carcere troppo lontano per intervenire. La sua porta crivellata si divide il pianerottolo con un altro ingresso uguale, cieco e sordo tuttavia per gli investigatori che inutilmente cercano testimoni. Al fratello Giuliano ha detto meglio: mentre i bossoli punzecchiavano il portone blindato del fratello, il suo all'ultimo piano di via Baffigo 45, la parallela dopo, veniva preso a calci e pugni. Con buona pace dell'immancabile statua alla quale già erano cadute le marmoree braccia... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI