GUERRIGLIA SUL LITORALE ROMANO
Spari contro la casa della famiglia Spada. A Ostia pestaggi e macchine crivellate
Dopo la testata che ha chiuso Roberto Spada nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo, sono state due le sparatorie in due giorni a Ostia. Giovedì sera i proiettili esplosi all’interno della pizzeria in via delle Canarie, contro Alessandro Bruno e Alessio Ferreri (quest’ultimo nipote di Terenzio Fasciani e fratello di Fabrizio, arrestato per narcotraffico insieme ad altre 20 persone nell’ambito di una più vasta indagine), intorno alle 22 di ieri le pistole hanno fatto fuoco almeno cinque volte in via Antonio Forni, a Nuova Ostia. Nel quartier generale del clan Spada, dove si trova la palestra di Roberto e dove nel 2011 vennero ammazzati i due boss Giovanni Galleoni e Francesco Antonini, i bossoli hanno centrato la porta dell’abitazione di Silvano Spada, 33 anni già noto alle forze dell’ordine. Un avvertimento, che non ha causato feriti, è stato fatto con calci e pugni quasi contemporaneamente in un appartamento vicino, in via Baffigo, dove vive Giuliano Spada, fratello di Silvano e cugino di Roberto. Ma non solo. Nella vicinissima via Cagni, dove il 22 ottobre 2015 venne gambizzato Massimo Cardoni, i poliziotti hanno trovato una macchina crivellata di colpi con due finestrini in frantumi. Il proprietario, un uomo di 66 anni incensurato che vive tra Ostia e Roma, è stato già sentito in commissariato e sembrerebbe estraneo ai fatti, oltre che ai clan. A infittire il giallo anche un ragazzo che alle 7 di questa mattina si è presentato al pronto soccorso del Grassi con una ferita d’arma da taglio. Ai medici e ai carabinieri ha raccontato di esser stato ferito in una rissa in un locale. Troppe, in fondo, le ore di distanza dalla guerriglia della sera precedente. Ma a insospettire gli investigatori una coincidenza: il fatto che il giovane abiti due civici più avanti rispetto all’appartamento con il portone distrutto dai proiettili.