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Due omicidi a Roma in 24 ore: forse è stato lo stesso killer

Le vittime uccise con una coltellata al cuore

Enrico Lupino
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Forse la scia di sangue che ha fatto due morti nelle ultime ore ha un unico autore. Sui due omicidi, del 27enne trans romeno e del 20enne nordafricano a San Basilio, è stato interrogato dalla Squadra Mobile un 35enne di nazionalità italiana evaso dagli arresti domiciliari. E per gli investigatori il coltello, e chi lo ha usato, è lo stesso in entrambe le occasioni. Interrogato dagli agenti della Squadra Mobile il 35enne avrebbe ammesso di aver aggredito il trans. Pensando fosse una donna gli avrebbe dato dei soldi per consumare un rapporto. Accortosi dell'equivoco avrebbe chiesto indietro il denaro. Da lì poi il fendente mortale preceduto da una colluttazione durante la quale l'uomo avrebbe lasciato cadere inavvertitamente dalle tasche alcuni suoi effetti personali. Decisivi per lo sviluppo delle indagini.  Dopo alcune ore l'uomo avrebbe incontrato il 20enne nordafricano per poi passarci la serata. L'indagato avrebbe conosciuto la secondo vittima dietro le sbarre durante il periodo di sconto di una pena dietro le sbarre.  Nello specifico gli agenti avevano fermato l'uomo, su cui gravava la misura cautelare per tentato omicidio, per il primo episodio. Il cadavere del transessuale est-europeo era stato ritrovato dagli uomini del commissariato Esposizione nei pressi dei laghetti del quartiere romano. Gli investigatori avrebbero rilevato la traccia di una ferita al torace, inferta con arma da taglio, letale per la vittima. Il ritrovamento del cadavere risale al 10 novembre in via Tre Fontane. A poche ora di distanza dal ritrovamento del transessuale romeno all'Eur c'è un altro giallo. Il corpo di un 20enne nordafricano ritrovato in zona San Basilio in via Padre Lino da Parma alle prime luci dell'alba di ieri. Il giovane era agonizzante quando l'Intervento dell'ambulanza avrebbe cercato di salvargli la vita, senza riuscirci. La vittima avrebbe perso la vita durante il trasporto in ospedale. Identica la modalità di uccisione: un fendente al torace nella parte del cuore. L'elemento che ha colpito gli inquirenti è che la coltellata sarebbe stata sferrata con arma da taglio proprio nella stessa parte del corpo dove era stato ferito a morte il transessuale est-europeo classe ‘90. Il fendente inferto al petto in entrambi i casi avrebbe portato gli uomini della Mobile a considerare la pista di un unico autore per entrambi gli omicidi. 

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