Zingaretti in bilico. E la Raggi approfitta
Virginia va dai costruttori: è la prima volta nella "tana del lupo". Nicola, in difficoltà per l'inchiesta, medita il passo indietro. Pronta la Lorenzin?
Tutto pronto, e tutti pronti, per l'avvio delle grandi manovre elettorali, da concludersi entro Natale. E già perché la data che i rumors stanno dando per favorita è quella di metà marzo. Ed è sempre più probabile un election day perché andrà a rinnovo anche la Regione. Il diktat, alla luce anche delle elezioni siciliane e del «mini sondaggio» elettorale nel X Municipio della Capitale, è quello di votare il prima possibile. Per evitare che il "quadro" cambi inesorabilmente. A pensarlo soprattutto il Pd, che fino a qualche giorno fa nel Lazio pensava già di avere la vittoria in tasca con l'annuncio del governatore uscente, Nicola Zingaretti, di correre per il bis. E il giubilo della sinistra, alleata di ferro, sicura di non rischiare così il flop della corsa in solitaria. Questo prima dell'avviso di garanzia per Zingaretti, per falsa testimonianza nell'ambito del processo di Mafia Capitale "Mondo di mezzo", arrivato a due giorni dal voto di Ostia che ha visto (e confermato) il tonfo proprio dei dem. Una stangata che sta portando a riflettere i vertici su un opportuno ritiro di Zingaretti da una corsa diventata improvvisamente molto più insidiosa del previsto. Voci di corridoio parlano di contatti, e di un incontro che sarebbe avvenuto martedì pomeriggio, tra il presidente uscente della Regione Lazio e il ministro della Salute,Beatrice Lorenzin. Quest'ultima dopo il "tonfo" di Alfano in Sicilia potrebbe... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI