Ostia, Roberto Spada in carcere: gli inquirenti cercano il complice
Finisce in carcere Roberto Spada, il 42enne fratello del boss Carmine, che ha aggredito a Ostia due giornalisti della Rai durante un'intervista. Spada, fermato nella sua casa sul litorale romano, è accusato di violenza privata e lesioni aggravate dal metodo mafioso e dai futili motivi. È in cella a Regina Coeli dove si terrà nei prossimi giorni l'interrogatorio di convalida del fermo. I fatti risalgono a martedì: il giornalista Daniele Piervincenzi e il cameraman Edoardo Anselmi si recano presso la palestra della quale Spada è titolare, a Ostia, chiedono di lui e lo intervistano sugli esiti delle elezioni municipali e sui rapporti tra CasaPound e il clan Spada. L'uomo prima risponde con apparente calma, e anzi invita il giornalista a entrare e visitare la palestra. Quando tornano in strada la chiacchierata continua per pochi minuti, fino a che, improvvisamente, Spada sferra una testata all'intervistatore fratturandogli il setto nasale. Poi insegue i due giovani insieme al un secondo uomo, in via di identificazione, le vittime vengono colpite con un bastone e nuovamente ferite: il cameraman riporterà un trauma cranico. Il tutto succede alla presenza di una decina di testimoni che difronte alla violenza fisica agli insulti e alle minacce dei due aggressori ("non vi fate più vedere qui! Vi prendo la macchina e vedi che non la trovi più!") non prestano alcun soccorso alle vittime, e anzi inveiscono, urlando contro di loro: "Andate via, qui non ci dovevate venire!". L'aggravante del metodo mafioso, senza la quale non sarebbe scattato il fermo, deriva secondo gli inquirenti dal contesto nel quale l'aggressione è avvenuta e, soprattutto, dalla platealità con la quale Spada ha voluto dare una prova di forza sul "suo" territorio, davanti agli abitanti del quartiere. Il blitz di oggi arriva dopo 24 ore di polemiche seguite alla diffusione del video del pestaggio e viene salutato con soddisfazione dal ministro dell'Interno Marco Minniti che sottolinea: "Il fermo di Roberto Spada è la dimostrazione che in Italia non esistono zone franche". Intanto proseguono le indagini: i testimoni sono stati sentiti in giornata dai carabinieri di Ostia, coordinati dai pm Ilaria Calò e Giovanni Murarò, della Direzione distrettuale antimafia. Gli inquirenti analizzano i video delle telecamere di sorveglianza di zona per individuare e fermare anche il secondo aggressore.