La Capitale dei veleni
"Gravidanze a rischio per i roghi tossici"
«Personalmente sono veramente amareggiato: dovevo raggiungere una parte periferica di Roma per alcune visite preventive. Ma, percorrendo questa ventina di chilometri e vedendo colonne di fumo, plastiche buttate in mezzo ad alberi bruciati, mi sono chiesto: ma se questo è l’ambiente, che prevenzione possiamo mai fare noi?». A domandarselo è il professor Nicola Magnavita, docente di medicina del lavoro all'Università Cattolica di Roma. Ecco, appunto, cosa possiamo fare contro questo tipo di inquinamento? «I singoli non possono fare nulla: non si può certo smettere di respirare o mangiare prodotti, visto che non sappiamo se sono contaminati. Si può certamente segnalare tempestivamente i roghi tossici,ma è difficile. Purtroppo respiriamo ogni giorno una tale quantità di inquinanti,come capita anche a me girando con lo scooter per Roma: a me capita di diventare tutto nero, dal collo della camicia al naso, l’intera faccia». Ma quando l’inquinamento contiene diossina che problemi provoca? «Il problema principale della diossina è che è estremamente longeva: ha una vita di migliaia di anni. E, quindi, se per disgrazia entra dentro il corpo umano, vive sicuramente più del malcapitato. È una sostanza che non riusciamo... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI