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Fiume di cocaina dai Caraibi, in cella anche un poliziotto

guardia di finanza

Lu. Ga.
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Da un bagaglio non ritirato a una banda di trafficanti internazionali di cocaina. La Guardia di Finanza di Fiumicino ha infatti arrestato sei persone. Tra queste anche un agente della Polaria, di 41 anni, che lavorava presso l'aeroporto Leonardo Da Vinci, oltre a un uomo che viveva a Santo Domingo e che forniva le partite di stupefacenti, e un altro soggetto, detto "occhi belli", attivo a Roma, che aveva il compito di vendere la polvere bianca nella Capitale e nell'hinterland. Gli altri membri erano noti pregiudicati e un incensurato corriere. Secondo quanto ricostruito dai finanzieri, grazie alla fitta rete di contatti nell'isola caraibica, gli arrestati sono riusciti a importare con regolarità ingenti carichi di coca in Italia. A far partire le indagini è stato il mancato ritiro del bagaglio da parte di un passeggero proveniente da Santo Domingo. Un comportamento ripetuto nel tempo che ha insospettito gli investigatori che hanno così iniziato un attento monitoraggio dei viaggi effettuati dall'uomo. All'arrivo del corriere di ritorno da Santo Domingo, infatti, i militari si sono accorti che, invece di seguire il normale percorso destinato ai passeggeri "ordinari", l'uomo accedeva a zone non aperte al pubblico, sfruttando la connivenza del pubblico ufficiale corrotto. Quest'ultimo, spiegano i finanzieri, è risultato organico al sodalizio e in costante contatto con altri membri apicali dell'organizzazione e si adoperava per evitare le maglie del dispositivo di controllo, garantendo così l'uscita sicura dallo scalo dei preziosi carichi. Lo stupefacente sequestrato, solo nell'ultimo episodio, è stato di oltre 16 chilogrammi di cocaina purissima e avrebbe consentito di immettere sul mercato circa mezzo milione di dosi assicurando ai trafficanti guadagni con cifre da capogiro nell'ordine di oltre sei milioni di euro.

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