CONTO ALLA ROVESCIA NEL X MUNICIPIO

Roma, Ostia vota dopo il commissariamento. Raggi: "Noi antidoto a Mafia Capitale"

Silvia Sfregola

Dopo due anni di commissariamento, Ostia, il decimo Municipio del Comune di Roma, torna al voto. L'ultimo presidente, Andrea Tassone del Pd, venne arrestato nell'ambito dell'inchiesta su Mafia Capitale nel giugno 2015, ma si era già dimesso da mesi dall'incarico. Oltre 250mila gli abitanti che domenica sono chiamati a recarsi alle urne, sulle quali incombe, a parere di molti, il rischio di un alto astensionismo. Nove i candidati alla presidenza Il MoVimento 5 Stelle schiera Giuliana Di Pillo, già delegata al litorale della sindaca Virginia Raggi. Una figura di raccordo tra la sindaca e il commissario straordinario, il prefetto Domenico Vulpiani. 54 anni, ex giocatrice di basket, è insegnante di sostegno e residente a Ostia. Candidatura femminile anche per il centrodestra, che punta su Monica Picca, esponente di Fratelli d'Italia sostenuta da Forza Italia, Noi con Salvini, Liberi (lista costituita da Cuoritaliani e Direzione Italia) e da una lista civica. Ha 46 anni è insegna a Fiumicino. Se il centrodestra va compatto, la sinistra vive l'ennesima scissione. Il Pd sostiene da solo l'ex parlamentare ed ex consigliere comunale Athos De Luca. Nato a Siena, sconta il peso della fine traumatica dell'ultima giunta municipale. Sinistra Italiana e Mdp hanno optato per il sostegno a don Franco De Donno e alla sua lista civica. 36 anni, vice parroco della parrocchia di Santa Monica sul litorale, ha lasciato temporaneamente il sacerdozio per promuovere una ricucitura del tessuto sociale. Al centro si pone il giornalista Andrea Bozzi, che punta tutto sull'autonomia del X Municipio, ed è sostenuto dall'area centrista che fa riferimento al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. E poi c'è CasaPound, che corre con Luca Marsella e punta a ottenere almeno un consigliere municipale: negli ultimi mesi il movimento di estrema destra ha moltiplicato le iniziative sul territorio, come la distribuzione di alimenti a persone disagiate, a caccia di un voto di protesta. In corsa anche un candidato del Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi, un indipendente di sinistra e uno di una lista civica Completano il quadro il candidato civico Marco Lombardi e quello di Sinistra Unita Eugenio Bellomo. In piazza, a poche centinaia di metri di distanza, si sono avvicendati la leader di Fratelli D'Italia, Giorgia Meloni, quello della Lega, Matteo Salvini e la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Meloni ottimista Oggi la prima a parlare, dal porto, è stata Giorgia Meloni a sostegno di Monica Picca: "Siamo ottimisti sulla possibilità di arrivare al governo di questo Municipio che ha più pagato la malagestione degli ultimi anni - ha detto Meloni -. Ostia può dare tanto alla Capitale e dalla Capitale può avere tanto. Ostia può vivere anche di turismo e non aver sviluppato il porto è una grande responsabilità". Salvini chiede l'autonomia Per Ostia si è speso anche Matteo Salvini che dopo aver attaccato la sindaca e la sua giunta, definendola "una sciagura", ha detto: "Puntiamo al cambiamento anche a Ostia e siamo a disposizione. Prima d'ora la Lega e la sua idea non è stata mai presa in considerazione in posti come questi. Sono orgoglioso che stiamo cambiando noi e sta cambiando la gente". Poi il primo punto del manifesto prpgrammatico: "La nostra prima battaglia - annucia - sarà quella per l'autonomia" Raggi: noi antidoto a Mafia Capitale Oggi, sul palco pentastellato, con la candidata per le Regionali nel Lazio Roberta Lombardi, è salita la sindaca Virginia Raggi. "Il Movimento Cinque Stelle - ha sottolineato - è l'antiodoto di Mafia Capitale. Noi abbiamo il coraggio di prendere le distanze e riavviare una gestione sana del potere politico, economico e sociale del territorio". Berlusconi: Campidoglio sia da monito Alla vigilia del voto si fa sentire anche Silvio Berlusconi, che appoggia Picca. In una nota, dopo aver parlato del 'disastro' Raggi, l'ex premier afferma: "Il disastro di Roma, di Virginia Raggi, deve servire di monito a chi pensasse, sull'onda di una giusta protesta contro i partiti e la politica, di affidare ai grillini la guida di una città, di una Regione, o dell'intero Paese".