Detenuti evasi da Rebibbia, l'ex direttore del carcere a rischio processo
L'ipotesi di reato è quella di “colpa del custode”
Rischio processo per l'ex direttore del carcere di Rebibbia, Mauro Mariani, e per altre 13 persone indagate in merito all'evasione di tre detenuti albanesi, fuggiti dal penitenziario romano lo scorso 27 ottobre. L'ipotesi di reato, che riguarda anche l'allora capo del Provveditorato Caludio Marchiandi, è quella di “colpa del custode”. Secondo il sostituto procuratore Nadia Plastina, titolare del fascicolo di indagine, gli indagati avrebbero colposamente omesso di osservare alcune norme regolamentari di servizio. Norme che, se rispettate, avrebbero “impedito o reso più difficoltoso l'allontanamento dal luogo di custodia”. Oltre che per i due dirigenti, la richiesta di rinvio a giudizio, sulla quale dovrà esprimersi il giudice per l'udienza preliminare, riguarda anche il Comandante di Reparto della medesima Casa circondariale, Massimo Cardilli, due ispettori della Peniteziaria e sette assistenti. I tre cittadini stranieri, Tesi Basho (condannato all'ergastolo), Ilir Pere (condannato a 25 anni) e Mikel Hasanbelli (che sarebbe uscito di prigione nel 2020), si diedero alla fuga segando alcune sbarre e calandosi da un muro con delle lenzuola annodate. Solamente lo scorso 11 febbraio, gli inquirenti, hanno individuato e arrestato Hasanbelli, mentre gli altri due componenti del gruppo sono tutt'ora latitanti. Tra le omissioni contestate c'è anche quella che riguarda il rispetto delle regole all'interno dell'Istituto. In particolare, come accertato dalle perquisizioni effettuate a novembre, i detenuti, non opportunamente controllati, avrebbero avuto a disposizione telefoni cellulari, utensili come coltelli e seghetti, e sostanze stupefacenti.