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Intascavano fondi Invitalia, 8 arresti per corruzione e truffa: in manette anche un ex consigliere comunale

Silvia Sfregola
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Puntavano a soldi pubblici destinati all'imprenditoria: un fiume di denaro da cinque milioni di euro che otto persone, finite in manette stamani a Roma, aspiravano ad aggiudicarsi con progetti fittizi creati su misura per vincere il bando pur senza averne i requisiti. In arresto finiscono tra gli altri un ex consigliere comunale di Roma, il 43enne Ignazio Cozzoli Poli, l'avvocato romano Francesco Capoccia e Luigi Napoli, dipendente pubblico di Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa di proprietà del ministero dell'Economia ai cui fondi aspiravano gli arrestati. Secondo gli inquirenti della squadra mobile e del Servizio centrale operativo della polizia di Stato, coordinati dalla procura, Luigi Napoli, in cambio di denaro, forniva al Gruppo tutte le informazioni e i documenti necessari ad aggiudicarsi i finanziamenti: dal bando fornito al gruppo ben prima che venisse pubblicato, alle domande che sarebbero state fatte agli aspiranti imprenditori durante i colloqui. Il gruppo confezionava progetti fittizi da presentare con l'aiuto di prestanome che venivano preparati a dovere per partecipare al bando, vincerlo e poi dare il cinque per cento del valore del finanziamento ad ognuno degli associati. Secondo chi ha condotto le indagini, con intercettazioni, pedinamenti, e analisi dei flussi economici, lo studio dell'avvocato finito in arresto era usato per preparare progetti e candidati che il più delle volte non erano affatto imprenditori. Dal ristorante al centro estetico fino al maneggio: i progetti, undici in tutto, si sarebbero aggiudicati 5 milioni di euro, grazie a prove di esame già vinte con la complicità del funzionario pubblico finito in manette che dopo aver fornito tutte le informazioni ai suoi complici invitava anche i colleghi a valutare positivamente i candidati dell'associazione. Gli arrestati sono indagati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravate ai danni dello Stato, corruzioni, rivelazioni ed utilizzazioni di segreti d'ufficio, e Luigi Napoli risponde anche di accesso abusivo ad un sistema informatico con l'aggravante di rivestire la qualifica di pubblico ufficiale. Insieme agli arresti sono state eseguite perquisizioni presso le abitazioni di residenza e gli uffici degli indagati, compreso lo studio legale dell'avvocato Capoccia e la sede di Invitalia, attività che ha consentito l'acquisizione di ulteriori elementi di riscontro sui quali proseguono le indagini.

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