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Tre sorelline morte nel rogo di Centocelle, arrestati due fratelli

Il camper distrutto dalle fiamme in viale della Primavera (foto Pasquale Carbone)

Silvia Sfregola
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Tre sorelle di 4, 8 e 20 anni uccise nel rogo di un camper, dove vivevano 13 persone, a Centocelle, nella periferia di Roma a maggio scorso. Con questa accusa è stato arrestato (di nuovo) a Torino Serif Seferovic, 20 anni, accusato dell'omicidio plurimo delle due bimbe e della ragazza appartenenti alla famiglia Halilovic, di tentato omicidio plurimo, detenzione, porto ed utilizzo d'arma da guerra e incendio doloso. In carcere è finito anche il fratello, Andrea, 18 anni, sotto accusa per incendio doloso. Serif è stato trovato in un mercato dell'usato dove aveva allestito un banco per la vendita, l'altro è stato arrestato mentre dormiva all'interno del suo furgone a Moncalieri. L'operazione è stata compiuta dagli agenti della Squadra mobile di Roma e Torino. I due fratelli sono finiti in manette dopo l'incendio appiccato il 10 maggio scorso in un caravan all'interno del parcheggio del centro commerciale Primavera di piazza Mario Ugo Guatteri. Secondo gli inquirenti, che hanno raccolto testimonianze e analizzato anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza nella zona, alla base dell'attacco i continui dissidi fra le due famiglie, Seferovic e Halilovic, maturati nel campo nomadi di via Salviati. Dopo queste liti, il padre delle tre vittime - fanno sapere dalla questura di Roma - era da tempo entrato in forte contrasto con alcuni componenti del nucleo dei Seferovic. Infatti, l'omicidio del 10 maggio è stato preceduto da alcuni episodi di litigi e danneggiamenti. Le indagini - hanno fatto ancora sapere gli inquirenti - hanno confermato quanto emerso nell'immediatezza. E' risultato che i Seferovic erano da tempo in contrasto con il padre delle vittime per motivi economici. Questi contrasti - è la ricostruzione della questura capitolina - hanno portato a un primo episodio avvenuto lo scorso 5 maggio, quando in via Romolo Balzani i fratelli Serif e Andrea Seferovic hanno lanciato due ordigni incendiari contro il camper della nonna delle vittime, parcheggiato in quella zona, che in pochi secondi hanno fatto divampare un rogo di vaste proporzioni che ha distrutto completamente il camper e danneggiato alcune auto parcheggiate lì vicino. Il 10 maggio poi, dopo una serie di ulteriori episodi di tensione tra le due famiglie, Serif Seferovic, insieme ad altre due persone, a bordo di un furgone Fiat Ducato di colore bianco da lui guidato, è andato - fa sapere la polizia - in piazza Guattari con lo scopo di appiccare l'incendio del camper in cui sono morte le tre sorelle. Dopodiché i Seferovic si sono immediatamente allontanati dall'Italia per rifugiarsi in Bosnia. In seguito, i fratelli Serif e Andrea sono ritornati nel nostro Paese, stabilendosi a Torino. Dove oggi sono stati arrestati. E non solo. Le indagini hanno evidenziato anche il coinvolgimento di due persone, una delle quali minorenni. Anche contro di loro il Tribunale di Roma ha fatto scattare un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, non eseguita perché i due si trovano all'estero.

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