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Botte e insulti, aggressione omofoba al regista Sebastiano Riso

Picchiato l'autore di "Una famiglia", il film sull'utero in affitto con Micaela Ramazzotti e Patrick Bruel

Grazia Maria Coletti
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"Brutto frocio di m...". Prima gli insulti poi le botte. Il regista Sebastiano Riso è stato aggredito ieri pomeriggio nell'androne della sua abitazione in zona Ostiense a Roma. Portato al pronto soccorso dell'Ospedale Fatebenefratelli, i medici gli hanno riscontrato ferite al torace, zigomo, nonché un edema alla cornea con una prognosi di dieci giorni. Secondo una prima ricostruzione l'aggressione sarebbe stata compiuta da due uomini a calci e pugni, nonché con insulti omofobi con riferimento al suo film "Una famiglia", già presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Ambientata a Roma, la pellicola, interpretata da Micaela Ramazzotti e Patrick Bruel (che fa figli per rivenderli illegalmente) racconta il tema dell'utero in affitto e il mercato clandestino dei bambini ceduti alle coppie che non ne possono avere. Sulla vicenda indagano gli agenti della polizia di Stato del commissariato Colombo che hanno acquisito anche le riprese delle telecamere della zona. IL RACCONTO "Ieri - ha raccontato Riso - sono stato colpito tre volte,  sul viso, allo stomaco e all'altezza dello sterno e per tre volte mi sento attaccato: come omosessuale, come regista e come persona. Come omosessuale perché, mentre mi colpivano, mi rivolgevano insulti omofobi. Come regista e come persona perché quegli insulti facevano riferimento a tematiche affrontate nel mio ultimo film, come la possibilità per le coppie gay di formare una propria famiglia, e perché la violenza è stata esercitata contro la mia inclinazione a esprimere me stesso anche e soprattutto attraverso il mio lavoro". Ma, ha concluso il regista "nonostante la paura e la rabia che ancora provo a distanza di qualche ore sono sicuro che continuerò a farlo, come e più di prima". IL GAY CENTER "Tutta la nostra solidarietà a Riso, questa è solo l'ennesima aggressione a sfondo omofobo che avviene in Italia. Ogni hanno abbiamo oltre 20 mila contatti, al nostro servizio Gay Help Line 800713713, da tutta Italia da parte di utenti che subiscono discriminazioni ed aggressioni in quanto lesbiche, gay e trans" ricorda Fabrizio Marrazzo portavoce Gay Center, che sottolinea che è "sempre più urgente l'approvazione di norme contro l'omo-trans-fobia da parte delle istituzioni, come già avviene in molti paesi dell'Unione Europea".

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