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Seicento immobili per gli okkupanti

Il Viminale individua i beni confiscati alle mafie per risolvere l'emergenza casa. Intanto i rifugiati sgomberati da via Curtatone prendono d'assedio piazza Venezia

Daniele Di Mario
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I beni confiscati alla mafia usati per risolvere l'emergenza sgomberi. Quella che fino a ieri sembrava una semplice proposta, diventa sempre più un piano operativo concreto. Così ieri al ministero dell'Interno va in scena la prima riunione per predisporre il piano operativo. Al Viminale la chiamano «una riflessione tecnica» sulle modalità operative da applicare per dare forma compiuta alla policy generale da seguire in materia di sgomberi. «Non un vertice, almeno in questa fase», sottolineano quindi le stesse fonti, ma «solo un primo confronto», ieri mattina, in attesa di una definizione nel dettaglio dei singoli casi. Secondo il principio che ad ogni sgombero effettuato dovrà corrispondere una soluzione abitativa accettabile. E nell'ottica di un possibile utilizzo a questo scopo dei beni confiscati alla mafia, sarebbero già state individuate circa 600 strutture potenzialmente utilizzabili per emergenze abitative nelle grandi città, tra le province di Roma, Milano e Napoli. Che non sarebbero riservate esclusivamente ai migranti sfrattati, viene precisato, ma a tutte le situazioni di precarietà. Due sono le direttrici che verranno seguite per... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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