COLLASSO CAPITALE
Caos, burqa, buche, traffico e rifiuti: Roma come Beirut
Cumuli di spazzatura per le strade, anche quelle nel centro città. Il traffico congestionato e disordinato. Buche ovunque. I profughi per strada che chiedono l’elemosina. Ambulanti. Poi ci sono le moschee, tutte riconoscibili vero, ma ogni romano potrebbe sentirsi a casa. Siamo a Beirut, capitale del Libano, affascinante e caotica metropoli mediorientale. Bella come Roma, e come Roma oggi irriconoscibile. Le similitudini tra le due capitali disorientano al punto che a volte si fa fatica a capire dove ci si trova. Tolte le scritte in arabo su cartelli stradali (ma se giriamo in alcuni quartieri di Roma ci siamo quasi) le due capitali si confondono: Roma sembra Beirut, o forse Beirut sembra Roma. Ma la capitale del Libano, abituata alla convivenza tra le diverse religioni e teatro di guerre civili recentissime, ha le sue giustificazioni storiche e culturali per i problemi che si trova ad affrontare oggi a causa di un passato turbolento. Basti pensare che la corrente elettrica è garantita per poche ore al giorno, a causa di deficit strutturali a cui bisogna sopperire con i generatori. Ecco la spiegazione dell’intreccio di cavi che penzolano da un palazzo all’altro, una ragnatela pericolosissima che a Roma, in certi contesti, è il segnale del furto di energia elettrica da parte di qualche simpatico buontempone, rom o occupante che sia. E se nel 2006 Beirut era sotto il bombardamento israeliano, lo stato di degrado e abbandono di Roma, invece, ha ben altre responsabilità. Eppure le due capitali hanno problemi simili, se non identici. BOMBE E DEGRADO Nessun bombardamento recente, nessuna guerra civile ha scosso Roma, solo incuria. Come nel caso di alcuni edifici fatiscenti della Capitale italiana, ormai sfiniti da anni di abbandono, che sono paragonabili ai palazzi bombardati di Beirut, rimasti lì con i segni della guerra ancora evidenti. Crepe, buchi, strutture mezze diroccate e a rischio... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI