ROMA OKKUPATA

Tra gli okkupanti di via Curtatone 20 sospetti jihadisti

Francesca Musacchio

Soggetti a rischio. Profili che potrebbero essere compatibili a quelli del lupo solitario e quindi da controllare, da tenere sotto osservazione. Non solo racket dunque, negli immobili occupati di Roma si potrebbe annidare altro: personaggi inquietanti che non fanno dormire sonni tranquilli all’Antiterrorismo. Negli edifici in mano ai Movimenti per il diritto all’abitare esistono e sono almeno 20, fanno sapere fonti qualificate, quelli che vengono costantemente monitorati perché presentano delle caratteristiche che mettono in allarme. Nella galassia di sbandati e senza fissa dimora che si aggirano nella Capitale, dunque, gli investigatori hanno individuato all’interno delle occupazioni alcuni elementi in particolare. Si tratta di immigrati che hanno trovato «ospitalità» negli edifici presi abusivamente. Una condizione che, per certi versi, garantisce l’anonimato e la possiblità di sfuggire ai controlli, almeno fino a qualche tempo fa. Nell’ultimo anno, infatti, il rischio attentati in Italia è aumentato e proprio le occupazioni di immobili sono finite nel mirino. Non si potevano più tollerare zone franche, senza controllo e all’interno delle quali il transito di immigrati è continuo. E così, già dal 2015, sono partiti i blitz: il Baobab su via Tiburtina, lo stesso palazzo a via Curtatone e altri. Spesso, in questi luoghi, sono stati individuati immigrati senza documenti e soggetti «a rischio». Un esempio di quello che accadeva a piazza Indipendenza, è contenuto negli atti della maxi-inchiesta della... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI