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Mazzillo rimette le deleghe al Patrimonio. L'ombra delle nomine "facili" sul dietrofront dell'assessore

Mazzillo e Raggi

Susanna Novelli
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Resta, ma non troppo, Andrea Mazzillo, l'assessore al Bilancio di Roma Capitale, finito nelle polemiche sulle Partecipate, e non solo. Poco fa il responsabile delle casse capitoline ha infatti rimesso le deleghe al Patrimonio e alle Politiche abitative. Una "mossa" attesa e giocata il giorno stesso della nomina del nuovo Cda Atac, dopo, guarda caso, la denuncia dell'ormai ex dg Rota sullo stato disastroso del bilancio dell'azienda del trasporto pubblico capitolino.  «Preso atto, attraverso una chat, dell'intenzione della sindaca di nominare altri due assessori, uno con delega ai Lavori pubblici e l'altro con delega al Patrimonio e politiche abitative, senza avermi neanche informato - scrive in una nota Mazzillo - ho ritenuto di rimettere a disposizione della sindaca le deleghe attinenti al Patrimonio già da stamattina». Eppure neanche una settimana fa lo stesso Mazzillo era al fianco del sindaco Raggi a presentare il nuovo Piano Casa. Forse il vero nodo non riguarda la delega al Patrimonio ma nella lettera di "precisazione" sulle nomine che l'assessore Mazzillo inviò al sindaco Raggi.  «Contrariamente a quanto riportato come motivazione di esclusione di alcune posizioni apicali e subapicali dall'interpello avviato in data 19 ottobre 2016 da parte dell'Ufficio Risorse Umane dell'amministrazione capitolina, è stata erroneamente inserita anche la figura del Ragioniere Generale», scrisse  Mazzillo nella «Richiesta di rettifica della procedura di interpello del Direttore del personale relativo al conferimento di incarichi apicali e subapicali nell'ambito della macrostruttura capitolina avviata con nota GB/66646 del 19 ottobre 2016». Sostanzialmente, nella richiesta formale indirizzata a Virginia Raggi, Mazzillo, evidenziò l'anomalia dell'inserimento della figura del Ragioniere generale nell'interpello, rivendicando la necessità del parere dell'assessore al Bilancio per una nomina fiduciaria di esclusiva competenza della sindaca. «Tale ruolo (Ragioniere Generale) - scrive Mazzillo nella richiesta - rientra senza dubbio all'interno delle previsioni di esclusione previste dall'interpello in oggetto, in quanto le funzioni del Ragioniere Generale sono ascrivibili a materie riservate direttamente alla competenza della Sindaca sia in termini di indirizzo sia di controllo». Alla comunicazione dell'assessore, la sindaca lo invita a rivolgersi a Raffaele Marra, per capire come rettificare l'anomalia dell'interpello, nella conversazione poi finita al centro di un'intercettazione. La modifica non verrà mai effettuata ma l'interpello andò deserto: evidentemente i candidati erano consapevoli dell'errore. Un frammento di una vicenda ancora tutta da chiarire e che forse è al centro dello tsunami che "improvvisamente" ha investito l'assessorato più importante di Roma Capitale.

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