EMERGENZA E PROTESTE
I migranti di Civitavecchia sbarcano a Roma Nord
Profughi e rifugiati al posto della Protezione civile regionale. L'accordo tra il Viminale e la Regione Lazio per utilizzare il Centro polifunzionale di via Prato della Corte, a Roma, sarebbe a un passo. A denunciarlo è il consigliere regionale di centrodestra, Pino Cangemi, già assessore agli Enti locali e alla Sicurezza della giunta Polverini e che, nel corso del suo mandato, si è occupato spesso di alcune emergendella Protezione civile regionale. La richiesta del ministero dell'Interno per verificare la disponibilità di utilizzare il complesso immobiliare per ospitare i profughi nell'ambito del piano di accoglienza del governo è stata inviata all'amministrazione regionale all' inizio di giugno in seguito ad alcune riunioni tenute a inizio maggio. E da via Cristoforo Colombo sarebbe giunta la disponibilità di massima a concedere Prato della Corte per ospitare migliaia di rifugiati. Il Centro polifunzionale di Protezione civile di via Prato della Corte, nel Municipio XV di Roma Capitale, è un complesso di cinque edifici dislocati su una superficie di circa cinque ettari all' interno di un' area di sedici ettari interamente di proprietà della Regione Lazio. «Gli edifici e le aree a servizio - spiega Cangemi - sono state progettate e ristrutturate nell' ottica di realizzare un Centro operativo di Protezione civile in grado di ospitare le funzioni direttive e operative regionali, di formazione permanente del volontariato e una colonna mobile regionale di primo intervento in grado di attivarsi in tempi rapidissimi e raggiungere, grazie all'ubicazione strategica del complesso, qualsiasi zona del Lazio entro due - tre ore». Per potere operare, il Centro è stato anche dotato di una elisuperficie e di un magazzino logistico: entrambe le strutture sono già completamente realizzate e potenzialmente operative. Inoltre, informa ancora lo stesso ex assessore Cangemi, «la progettazione delle ristrutturazioni è stata finalizzata all'ottimizzazione di tali funzioni operative con i più alti standard edilizi e di sicurezza e questo poiché quelle strutture erano state considerate strategiche». Non solo: il collaudo statico ha anche assegnato al complesso immobiliare il massimo grado di classificazione sismica. Adesso, nella struttura che doveva ospitare la Protezione civile, rischiano di finirci i profughi. Altro che Civitavecchia, insomma. I rifugiati verranno probabilmente ospitati a Roma Nord. Anche perché le dimensioni del complesso immobiliare fanno facilmente supporre che esso sia in grado di accogliere tre -quattromila stranieri. Gli interventi di ristrutturazione del solo primo lotto hanno comportato una spesa di circa cinque milioni di euro, mentre il secondo lotto riguardante l' impiantistica, la finitura degli interni e gli arredamenti, nonostante il progetto sia stato già approvato dal Comitato Regionale, non è stato più finanziato. Una circostanza, quest' ultima, che fa particolarmente indignare il consigliere regionale Cangemi. «Vorremmo capire spiega - perché la Regione oggi decida di non utilizzare una struttura su cui sono stati investiti molti milioni di euro». Oggi la Protezione civile regionale trova albergo al terzo piano della sede della giunta, in via Cristoforo Colombo. «L'obiettivo della creazione del Centro polifunzionale - aggiunge Cangemi - era proprio quello di dare una casa alla Protezione civile e di potenziarne l' organizzazione in ragione delle sue funzioni e delle crescenti esigenze del territorio. Non si capisce che senso abbia la decisione di utilizzare quell' immobile per ospitare dei profughi». Anche perché le emergenze nel Lazio non mancano, anzi. «Le cronache degli ultimi giorni, come gli incendi a Castel Fusano, a Ladispoli, a Bracciano solo per citarne alcuni, dimostrano che gli investimenti per il potenziamento della Protezione civile non sono mai troppi, anche in considerazione delle polemiche degli ultimi giorni tra il Comune di Roma e la Regione Lazio - attacca Cangemi- Invece, governo e Regione sembrano non rendersi conto di tutto ciò e vanno in una direzione completamente diversa». A convincere poco, poi, è anche la decisione di collocare i rifugiati a Prato della Corte. «Siamo in pieno Parco di Vevio e in XV Municipio, per la precisione a Cesano, si parla anche di ospitare una discarica. Non vorrei - è il dubbio malizioso dell' ex assessore regionale che un territorio storicamente di centrodestra divenga una sorta di pattumiera della sinistra dove mettere una discarica gravandolo anche di un problema enorme come un centro per rifugiati. Mi sembra che il governatore Zingaretti stia dicendo di sì a qualsiasi richiesta provenga dal governo pur di potersi candidare in Parlamento a fuggire dalla ricandidatura in Regione».