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Trascinata dal metrò, indagato il macchinista

L'incidente sulla linea B

Silvia Sfregola
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È indagato per il reato di lesioni il macchinista della linea B della metropolitana di Roma, dove mercoledì scorso alla stazione Termini, una donna di 43 anni di origine bielorussa è rimasta incastrata tra le porte e, trascinata per diversi metri, ha riportato gravi fratture. La Procura di Roma, che ha proceduto all'iscrizione anche per poter svolgere ulteriori accertamenti, si era attivata dopo l'informativa della polizia che aveva potuto visionare i filmati a circuito chiuso di quel giorno. Intanto in un video diffuso dal "Corriere della Sera" si vede il macchinista della linea B che, mentre il treno aspetta l'ingresso in stazione dei passeggeri, mangia nella cabina di pilotaggio. La donna viene trascinata ma, per fortuna, riesce a trovare lo spazio per avvicinarsi ancora di più al convoglio, quando il treno si infila nel tunnel, ed evitare così lo schianto con la parete laterale. In seguito viene aiutata da un passeggero che, dall'interno del convoglio, forza le porte. La 43enne è ricoverata in terapia intensiva con un polmone perforato, una frattura esposta al bacino e altre a gambe e braccia. Non è in pericolo di vita. "Fin da giovedì Atac ha un quadro abbastanza dettagliato sui fatti effettivamente occorsi, ma non può, essendo attivi gli inquirenti, rendere pubbliche le proprie valutazioni. Ciò ha purtroppo permesso la pubblicazione sulla stampa di ricostruzioni non rispondenti ai fatti" ha dichiarato l'Azienda di trasporto riguardo all'incidente. L'Atac conferma di aver "ai massimi livelli iniziato a esaminare tutto il materiale disponibile utile a comprendere il terribile accaduto e di aver costituito da subito una commissione di inchiesta. Inoltre sono stati presi i primi provvedimenti". Infine i funzionari Atac "si sono più volte recati all'ospedale, dove la signora infortunata è ricoverata e alla quale Atac rivolge il profondo dispiacere per l'accaduto e le proprie scuse. L'azienda sottolinea di essere pronta a fare quanto nella sua disponibilità per alleviare il suo dolore e il suo disagio". 

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