IL VERBALE
La verità del super-dirigente: "Ecco tutti i favori in Campidoglio"
"In Comune tutto va avanti secondo il principio di conoscenza e favori. Quel modo di operare (pagamenti effettuati secondo l'ordine imposto dalle specifiche segnalazioni) mi è tornato in mente proprio ascoltando le udienze di Mafia Capitale". Paolo Sassi, dirigente amministrativo al Comune di Roma dal 2008, ascoltato martedì in Procura come persona informata sui fatti in merito al rapporto che legava Raffaele Marra e Sergio Scarpellini, ha ribadito un concetto già esposto da Salvatore Buzzi sulla necessità di avere una "sponda politica" in Campidoglio, in alcuni casi "oliata" da mazzette. "Quello che ho capito nel tempo è che tutti gli imprenditori che affittano immobili al Comune – ha spiegato al pm Barbara Zuin – sono "accreditati" dal punto di vista politico. Ad esempio l'assessore Antoniozzi (della giunta Alemanno, ndr) mi segnalò gi im- mobili del gruppo Armellini (...) E questo è quello che faceva normalmente Marra sollecitando la trattazione delle pratiche". Sassi potrebbe essere uno dei testimoni "chiave" dell’accusa nel processo che vede imputati l’ex braccio destro di Virginia Raggi e il costruttore 80enne, arrestati a dicembre con l'accusa di corruzione. "Ho conosciuto Marra quando sono arrivato al dipartimento Patrimonio. (...) In quel periodo – si legge nel verbale – il Comune aveva una serie di affitti passivi per i quali pagava importi estremamente ingenti. Tra questi c'erano due immobili dell'imprenditore Scarpellini, uno in largo Loria e uno in via delle Vergini". Sassi ha precisato che "l’esosità dei canoni era imbarazzante e tutti lo sapevano negli uffici del dipartimento Patrimonio". Tanto che in una successiva analisi sui fitti passivi del Comune, quegli immobili vennero classificati con... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI