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Commercio in crisi, Roma città chiusa

La crisi e scelte politiche sbagliate hanno mandato in rovina il settore. Troppa tolleranza verso gli abusivi, troppa burocrazia, troppe regole non rispettate

Damiana Verucci
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L'andamento dei saldi è soltanto un emblema di come sta andando il commercio a Roma. Una lenta, ma inesorabile, discesa verso il basso perché di alti, ormai, se ne vedono proprio pochi. I commercianti sono letteralmente fiaccati dalla crisi. Continuano ad appellarsi alle istituzioni per ricevere aiuti, ma in realtà il più delle volte fanno fatica anche a trovare un interlocutore in grado di ascoltarli. La città arranca sotto il peso di un tessuto produttivo sempre più frammentato e formato da piccole e piccolissime imprese che non investono e se decidono di farlo scelgono di andare altrove. Nel frattempo a Roma cresce il degrado, la sporcizia, i servizi per i cittadini diminuiscono o addirittura spariscono, la burocrazia e il peso delle tasse innescano il freno a mano per una possibile ripresa economica. E loro, i commercianti, gli esercenti, gli imprenditori, continuano a chiedere di lavorare insieme all'Amministrazione per trovare una soluzione. A volte non ci si rende conto delle vere emergenze, che sono... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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