LA CAPITALE CHE NON VA
La Raggi vuol chiudere i campi nomadi
Il sindaco di Roma Virginia Raggi presenta il suo piano per il superamento dei campi rom e i primi a bocciarlo sono proprio i nomadi attraverso l’esperienza dell'associazione 21 luglio, che nella Capitale si occupa da anni della loro integrazione. Il piano, nel dettaglio, si basa su quattro elementi chiave e utilizzerà un finanziamento europeo da 3,8 milioni di euro. Si partirà dalla chiusura dei campi La Barbuta e Monachina. SCOLARIZZAZIONE Prevede di favorire processi di pre-scolarizzazione e di scolarizzazione dei bambini promuovendo l'accesso (le iscrizioni, la frequenza, i risultati) alle scuole di ogni ordine e grado e contrastando l’abbandono scolastico dei minorenni nelle scuole primarie e secondarie. Verrà implementata la partecipazione dei giovani RSC, Rom, Sinti e Camminanti, all'istruzione universitaria, ai percorsi di alta formazione e di formazione-lavoro. "Di rom, sinti e caminanti - ha spiegato l'assessora al Sociale, Laura Baldassarre - abbiamo dati solo sull’iscrizione e non sulla frequenza e sui risultati. Sul trasporto scolastico è importante che i genitori possano accompagnare i figli direttamente a scuola, e questo è previsto nel Patto perché fa parte del percorso di inclusione, mentre il trasporto rimarrà in parte residuale solo nei campi meno raggiungibili e per chi non ha la possibilità di portarli a scuola". OCCUPAZIONE La formazione finalizzata all’accesso al lavoro costituisce un asse del piano. L'incremento dell'occupazione tra Rom, Sinti e Caminanti contribuirà a diminuire il tasso di criminalità e accrescerà la produttività complessiva, eliminando ogni possibilità di lavoro nero. Verranno quindi organizzati corsi di formazione per la creazione e la conduzione in autonomia di piccole realtà imprenditoriali di livello locale favorendo la creazione di ditte individuali e cooperative di servizi. ALLOGGI L'attivazione di protocolli di... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI