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Nuovi fan per blue whale, il gioco del suicidio: interviene la polizia

Sulla presunta moda russa collegata ai social in allerta anche gli insegnanti: "Non sottovalutiamo i segnali"

Grazia Maria Coletti
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Nuovi fan per "Blue Whale". Il gioco sul web in 50 prove che istiga al suicidio non molla la sua presa sugli adolescenti. Dopo le 150 vittime in Russia,  la Balena Blu colpisce a Roma, dove due giovanissimi hanno fatto finta di aver preso parte al terribile gioco. Due storie distinte di adolescenti, che hanno inscenato di essere dentro al terribile meccanismo, uno per scherzo l'altro per attirare l'attenzione della famiglia. Al doppio falso allarme del micidiale ingranaggio che tappa su tappa, costringe ad alzarsi nel cuore della notte e ad autoinfliggersi ferite, gli investigatori della Polizia di Stato hanno risposto immediatamente, riuscendo ad accertare in brevissimo tempo che si trattava di casi infondati. Ma il segnale della forte attrattiva del mostruoso gioco c'è eccome. Nel primo caso ad allertare le forze dell'ordine è stato uno dei gestori di telefonia mobile: un sms, scritto da un adolescente a un numero fatto a caso, annunciava il superamento di tutti i livelli del cosiddetto "gioco del suicidio", lasciando presagire un possibile epilogo fatale. Gli accertamenti informatici, eseguiti a tempo record dalla sala operativa della Questura, hanno permesso di appurare che l'adolescente era regolarmente a scuola e ignaro di tutto. Subito dopo i poliziotti hanno scoperto che era stato un compagno di classe del presunto giocatore che, per scherzo, aveva mandato l'sms con i riferimenti alla balena colorata.  Più drammatica l'altra storia: un ragazzo, per attirare l'attenzione, ha fatto intendere ai familiari di essere in una fase avanzata del gioco, mostrando furtivamente una balena blu disegnata su un braccio. I familiari si sono rivolti al 112, il Numero unico delle emergenze: i poliziotti del commissariato di zona, aiutati da personale specializzato in disagio giovanile, hanno verificato con tutte le cautele del caso che la balena era solo disegnata con un pennarello rosso e non incisa sulla pelle. Per ulteriori accertamenti clinici il giovane, con il consenso dei genitori, è stato portato in un centro specialistico.  Falsi allarmi. Ma si mobilitano gli insegnanti. "È comunque un segnale che non bisogna abbassare la guardia" dice la professoressa e pedagogista romana Maria Eleonora Ummarino, attualmente in servizio presso la Scuola Militare Nunziatella di Napoli, che ha partecipato al ciclo di conferenze "Webeti si nasce o si diventa" un'iniziativa dell'associazione culturale "Oltre" nata dall'idea delle professoresse Patrizia Sollazzo e Elvira Celotti di voler riflettere sul complesso rapporto tra i giovani e l'inarrestabile velocissimo progresso della tecnologia che nasconde, però, anche tante insidie, come il terribile gioco "Blue Whale" che ha mietuto tante vittime. 

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