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Baby squillo dei Parioli, pena record a un cliente condannato a due anni

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La sentenza con rito abbreviato: l'imprenditore dovrà pagare anche duemila euro di multa

Maria Grazia Coletti
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Due anni di reclusione in abbreviato (quindi con lo sconto di un terzo della pena) e duemila euro di multa: è la pena più alta che sia mai stata inflitta a uno dei clienti che frequentavano un appartamentino ai Parioli dove tra il 2013 e il 2014 si svolgevano incontri sessuali a pagamento con due studentesse all'epoca di 15 e 16 anni. Prostituzione minorile è il reato di cui rispondeva l'imprenditore Massimiliano L. condannato dal gup Elvira Tamburelli che ha accolto le richieste della Procura. L'imputato, in un primo momento, aveva negato ogni coinvolgimento nella vicenda preferendo attribuire la responsabilità a un suo dipendente, che si era pure addossato la colpa. Il pm Cristiana Macchiusi e il procuratore aggiunto Mario Monteleone, però, hanno accertato che questo dipendente non aveva mai visto in faccia neppure una delle ragazzine e che a presentarsi nel seminterrato ai Parioli era il suo datore di lavoro, condannato alla fine a due anni di carcere. Pena più alta mai decisa da un giudice, considerato che in questa inchiesta fino a oggi i tanti clienti, smascherati dagli inquirenti, hanno preferito chiudere i conti con la giustizia patteggiando una pena a un anno di reclusione e al pagamento di mille euro di multa. Quanto al filone principale, la parola fine della Cassazione risale al 19 ottobre scorso quando sono diventate definitive le condanne (fino a un massimo di 9 anni e 4 mesi di reclusione) di chi organizzava e sfruttava gli incontri sessuali. 

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