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La Raggi non molla i soldi dei Fori

La sindaca ricorre al Tar contro l'unificazione delle aree voluta dal ministero. In ballo gli incassi di Fori e Colosseo e i siti a cui destinarli

Matteo Vincenzoni
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A leggere la risposta del ministro ai Beni culturali, Dario Franceschini, sembra che non si aspettasse il ricorso presentato al Tar da Roma Capitale contro il decreto firmato a gennaio con cui il Governo ha deciso di unificare l' area archeologica centrale di Roma inglobando anche siti gestiti fino ad oggi dalla Sovrintendenza comunale. Ma vista l' aria che tira tra gril lini e "governo fotocopia", c' era da aspettarselo, anche se Franceschini e la Raggi pochi minuti prima avevano inaugu rato insieme una mostra. Il sindaco ha affidato all' avvocatura capitolina il compito di "resistere" contro l' istituzione del "Parco archeologico del Colosseo". Primo passo il ricorso al Tribunale amministrativo, annunciato da Virginia ieri in conferenza stampa. Ma perché il Campidoglio ha deciso di alzare le barricate? LA RAGGI RUGGISCE «Il decreto sul Parco archeologico non convince, a partire dal ruolo tra Roma Capitale e Governo: sembra che il Governo voglia gestire in totale autonomia, senza concertazione, il patrimonio del Comune. Per questo presentiamo ricorso». Secondo la Raggi «è inaccettabile che i ricavi della bigliettazione di Colosseo e Fori, che portano circa 40 milioni di euro l'anno a.... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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