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Corruzione e peculato, 15 arresti a Guidonia tra dirigenti comunali e imprenditori

Davide Di Santo
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I finanzieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo 15 ordinanze di custodia cautelare (12 in carcere e 3 ai domiciliari) - emesse dal Gip del Tribunale su richiesta della Procura di Tivoli - e decine di perquisizioni a Roma e nel Lazio, nell'ambito di una complessa indagine condotta nei confronti di "un'organizzazione criminale radicata nel Comune di Guidonia Montecelio, dedita stabilmente e da lungo tempo alla perpetrazione di reati contro la pubblica amministrazione".  I destinatari dei provvedimenti sono dirigenti e amministratori comunali, imprenditori e professionisti accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata a corruzione, peculato e falso. Tra questi anche l'ex vice sindaco Andrea De Palma, Ncd. Nell'operazione, denominata "Ragnatela", sono stati impegnati oltre 160 uomini delle Fiamme gialle.  Tre episodi di passaggi di mazzette sono stati sorpresi nell'ambito dell'indagine. In particolare, sulla scorta di appositi monitoraggi dei soggetti indagati, gli investigatori sorprendevano presso il parcheggio di un centro commerciale, un dirigente comunale di Guidonia nell'atto di ricevere da un imprenditore edile affidatario di lavori pubblici, una busta contenente 3.700 euro in contanti. In altra occasione, presso un bar di Guidonia, il medesimo dirigente e un consigliere comunale ricevevano da un imprenditore operante nel settore dell'estrazione del travertino, un periodico con all'interno occultata una mazzetta di banconote che dopo l'intervento dei Finanzieri risultavano pari a 14.000 euro. Quasi tutte le aree di competenza del Comune di Guidonia sono risultate coinvolte nei reati contestati, dai lavori pubblici all'urbanistica, dall'ambiente e decoro urbano alle risorse finanziarie, fino al trasporto pubblico locale. Proprio in quest'ultimo ambito, in data 18 ottobre 2016, i Finanzieri del I Gruppo Roma sorprendevano durante un controllo, il vice sindaco pro tempore di Guidonia Montecelio, trovandolo in possesso di una mazzetta di 50.000 Euro in contanti che aveva appena ricevuto (durante un incontro opportunamente monitorato dai militari) da un imprenditore operante nel settore del trasporto pubblico, quale prezzo di un accordo corruttivo. "Un'organizzazione criminale si è insediata all'interno del Comune di Guidonia Montecelio e, profittando della copertura offerta da ruoli amministrativi e politici di rilievo, ha depredato le risorse pubbliche e la fiducia dei cittadini, in un clima di connivenza e di omertà che ha offerto protezione ed impunità per anni ai partecipi del gruppo - si legge nell'ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Tivoli che ha portato all'arresto di quindici persone accusate di reati contro la pubblica amministrazione - Una 'mafia bianca' ha espugnato le istituzioni ergendosi a soggetto regolatore della vita pubblica ed economica di uno dei più importanti comuni della regione Lazio. Probabilmente è questa la linea di demarcazione più netta e significativa che l'Accusa ha inteso tracciare, nella propria richiesta di applicazione di misura coercitiva, tra la (purtroppo consueta) consumazione di reati da parte dei 'colletti bianchi' e la costituzione di una 'mafia bianca' che si struttura come gruppo criminale e che, mutuando le regole delle associazioni criminali, agisce con la disinvoltura e la protervia che solo i sodalizi mafiosi sanno praticare". 

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