SCANDALO SENZA FINE

Affittopoli e quelle case regalate ai politici

Luca Rocca

In principio fu «Affittopoli». Correva la metà degli anni ’90 quando venne alla luce un numero indecifrabile di appartamenti degli enti previdenziali dati in affitto a potenti politici (e non solo) di destra e sinistra. A goderne fu anche Massimo D’Alema, che andò ad occupare un immobile dell’Inpdap, a Trastevere, al prezzo di 633mila lire al mese (poi fu costretto a mollarlo). Compiendo un salto fino al 2007, ecco «Svendopoli», l’inchiesta L’Espresso che raccontò di come alcuni politici acquistarono case in mano ad enti pubblici a prezzi ribassati. Uno scandalo nello scandalo visto che alcuni dei fortunati erano già stati baciati dalla dea bendata in Affittopoli. Si difesero tutti a spada tratta, affermando che l’acquisto avvenne sì a prezzo inferiore, ma che la regola valse anche per i comuni mortali. È molto recente il caso di Raffaele Marra, ex braccio destro del sindaco di Roma Virginia Raggi, arrestato con l’accusa di aver comprato casa grazie ai soldi dell’imprenditore Sergio Scarpellini, mentre è tornato d’attualità lo scandalo della casa di Montecarlo svenduta da Alleanza nazionale a Giancarlo ed Elisabetta Tulliani, cognato e compagna di Gianfranco Fini, che costò all’ex presidente della Camera la fine politica (e ora, i suoi effetti collaterali, un’inchiesta per riciclaggio). Ma l’amore per la casa costò cara anche a qualche politico che fu protagonista nella Prima Repubblica. È il caso dell’ex leader della... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI