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Mafia Capitale, Zingaretti in aula: Buzzi dice falsità pronta una nuova querela

Nicola Zingaretti

Katia Perrini
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«Ho già denunciato Salvatore Buzzi per calunnia e dopo le sue ultime dichiarazioni penso che ne reitererò un'altra. L'ho conosciuto 15-20 anni fa come presidente di una cooperativa sociale molto importante a Roma. Lo conosco in ambito politico, sapevo chi era ma non ho mai avuto frequentazioni o rapporti al di fuori di quelli pubblici». Così Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, chiamato a testimoniare nel processo Mafia Capitale dalla difesa di Salvatore Buzzi. «Non ci sono mai stati motivi di avversione o di particolare simpatia - prosegue Zingaretti parlando nell'aula bunker di Rebibbia - ma da quando sono presidente della Regione non l'ho mai visto, mentre quando ero presidente della Provincia ricordo un paio di incontri: una volta venne lui con Guarany per lamentarsi della discriminazione che rischiavano di subire con l'arrivo al Comune della Giunta Alemanno, io ascoltai, presi atto e dissi che non avrei potuto fare nulla». l presidente della Regione, la cui posizione nell'ambito dell'inchiesta è stata archiviata, e stato indagato dalla procura di Roma a seguito di alcune dichiarazioni di Salvatore Buzzi sulle quali gli inquirenti non hanno trovato riscontri. Zingaretti ha querelato Buzzi per calunnia. «Confermo che Buzzi erogò 5mila euro come contributo elettorale al mio comitato, iscritti a bilancio, ho saputo poi (a seguito di quanto detto da Buzzi ndr) che ci sono altri 5mila euro, suppongo legati a cene», sostiene il presidente della Regione che poi conclude: «Ho intenzione di querelare Buzzi perché ha detto ancora cose palesemente non vere, non è vero che la gara Cup era nascosta... venne pure pubblicizzata sui giornali».

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