LA MANIFESTAZIONE AL SENATO
Taxi in rivolta, fermi in tutta Roma contro Uber
Da oggi una settimana di blocchi. I taxi dichiarano guerra alle norme che regolano l'attività di noleggio omologandola a quella delle auto bianche. I tassisti sono sul piede di guerra per l'emendamento inserito nel decreto Milleproroghe che - accusano - favorirebbe le multinazionali come Uber. La norma rimanda al 31 dicembre il termine entro cui il Ministero delle Infrastrutture deve emanare il provvedimento finalizzato a impedire le pratiche di esercizio abusivo dei taxi e quelle di noleggio con conducente. La protesta è esplosa a Roma, Torino e Milano. Il Garante per gli Scioperi ha chiesto informazioni ai Prefetti mentre il Codacons ha già annunciato che depositerà un esposto urgente alle procure della Repubblica di Roma, Milano e Torino, chiedendo "di aprire un'indagine sulla protesta dei tassisti, alla luce delle possibili fattispecie di interruzione di pubblico servizio e blocco stradale". La protesta è finita con la convocazione del ministero dei Trasporti con le sigle sindacali per martedì prossimo 21 febbraio. Caos nella Capitale Giornata di protesta oggi davanti al Senato da parte dei tassisti che in migliaia di sono raccolti spontaneamente nel centro di Roma per protestare contro la rimozione della territorialità. Un provvedimento che permetterà ai colleghi di tutta Italia e ai privati come gli Ncc di spostarsi senza regole a caccia di clienti. I tassisti adesso chiedono maggiori tutele e controlli per scongiurare la concorrenza sleale. Settemilaottocentocinquantuno i taxi in giro a Roma "succubi degli abusivi, di privati e noleggiatori spesso impuniti" sostengono. L'agitazione si è estesa anche negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino dove ADR ha messo a disposizione navette gratis per i viaggiatori. A causa della protesta per tutta la giornata il traffico del Tridente è andato in tilt.