Meningite, casi ad Anzio e Albano. Due persone ricoverate a Roma
Due nuovi casi di meningite batterica in provincia di Roma. Un uomo di Albano Laziale è stato ricoverato lunedì all'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani e attualmente si trova in rianimazione. Secondo quanto si apprende il ceppo che ha contagiato l'uomo apparterrebbe a una forma che non prevede la trasmissione diretta da persona a persona. Sempre allo Spallanzani è ricoverata da domenica una ragazza di Anzio di 21 anni. La giovane si era presentata all'ospedale di Anzio con febbre alta e altri disturbi. Diagnosticata la meningite pneumococcica, la 21enne è stata trasferita a Roma. Recentemente c'era stato un altro caso di meningite batterica nella Capitale: lo scorso dicembre una maestra di Roma è morta al policlinico Gemelli dopo aver sviluppato una forma dovuta al batterio Escherichia coli. Proprio a Roma oggi al ministero della Salute si è svolto un convegno sulla meningite organizzato dalla Società italiana di malattie infettive e tropicali. I casi di meningite meningococcica invasiva che vengono ogni anno segnalati in Italia sono circa 200, senza significative variazioni negli ultimi anni. L'incidenza annuale è quindi compresa tra gli 0,2 e gli 0,3 casi per 100.000 abitanti. Lo sottolineano i medici intervenuti al convegno i quali sottolineano che l'incidenza è maggiore nei bambini al di sotto dell'anno di vita (oltre 4 casi per 100,000 in questa fascia d'età). Più del 50% dei casi sono causati, soprattutto nei bambini piccoli, dal siero gruppo B. Il sierogrouppo C è il secondo più frequentemente implicato. Dal 2015, confermano gli esperti, si è osservato in Toscana un incremento inusuale di casi invasivi dovuti a un ceppo appartenente al sierogruppo C e al complesso clonale 11 (cc11), che è caratterizzato da marcata invasività.