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La Procura impugna l'assoluzione dell'ex sindaco Marino: "Carta usata per spese personali"

Ignazio Marino

Silvia Sfregola
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La Procura di Roma ha impugnato la sentenza con la quale il gup Pierluigi Balestrieri, il 7 ottobre scorso, ha assolto l'ex sindaco Ignazio Marino dalle accuse di peculato e falso, oltre che di truffa, in relazione all'utilizzo della carta di credito fornita dall'amministrazione comunale per 56 cene di rappresentanza e ai compensi riferiti a collaboratori fittizi legati alla Onlus Imagine. Parlando della questione "scontrini", i pm Roberto Felici e Pantaleo Polifemo ritengono di aver "fornito l'evidenza positiva del fatto che Marino abbia utilizzato la carta di credito per spese voluttuarie al solo fine di soddisfare bisogni personali". Quanto alla Onlus, creata nel 2005 con l'obiettivo di fornire aiuti sanitari in Sudamerica e Africa "l'ex sindaco - sostengono i pm - era consapevole dell'artificiosità e falsità dell'operazione realizzata con un danno causato all'Inps".

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