OMICIDIO AL COLLATINO
Delitto Varani, parte il processo: rito abbreviato per Foffo, ordinario per Prato
Da un lato Manuel Foffo, dall'altro Marco Prato. Da una parte uno studente di giurisprudenza fuori corso che ha confessato di aver narcotizzato, seviziato e infine ucciso il ventitreenne Luca Varani, e si è mostrato disponibile a farsi interrogare per ben 8 volte. Dall'altro un organizzatore di eventi noto nella Capitale che, dopo il delitto, avrebbe tentato il suicidio e, dopo l'arresto, si è chiuso nel silenzio salvo rispondere alle domande degli inquirenti, che avevano già concluso le indagini, in una sola occasione. Caratteri e strategie difensive diverse che, ieri, sono emerse anche durante la prima udienza preliminare. Marco Prato, attraverso il suo legale Pasquale Bartolo, ha scelto di affrontare un processo lungo, celebrato con rito ordinario. Il ragazzo e il suo difensore si troveranno dunque davanti una giuria popolare, in Corte d'Assise. Michele Andreano, il penalista che difende Manuel Foffo, ha invece chiesto il rito abbreviato. Questa scelta potrebbe comportare al ragazzo una riduzione pari a un terzo dell'eventuale pena che sentenzieranno i giudici di piazzale Clodio. Contestualmente alla richiesta di rito abbreviato, il legale di Foffo ha depositato una corposa documentazione suddivisa in 10 punti. Si tratta di perizie che, secondo i consulenti della difesa, dimostrerebbero una capacità di intendere e di volere "grandemente scemata" a causa dell'uso abituale di droga e alcol. Quei tre giorni durante i quali Foffo e Prato avrebbero consumato un quantitativo di sostanze stupefacenti importante, avrebbero dunque seriamente compromesso le capacità cognitive dell'imputato. Al momento del delitto dunque, la difesa ritiene che lo studente di giurisprudenza non fosse in sé. Il giudice per le udienze preliminari Nicola Di Grazia, ha inoltre ammesso le parti civili: i genitori di Luca Varani e la sua fidanzata. Sia i parenti della vittima che la ragazza erano presenti in udienza, insieme a una schiera di avvocati, magistrati, periti e inquirenti che hanno svolto le indagini. Adesso le udienze sono state calendarizzate, e il prossimo appuntamento con la giustizia è stato fissato il 6 febbraio.