L'ESPLOSIONE AD ACILIA

Palazzina crollata a Roma, trovata solo una bombola

Silvia Sfregola

La procura di Roma indaga per omicidio e disastro colposo sul crollo della palazzina di Acilia, frazione a Sud di Roma, che ieri ha causato la morte di Debora e Aurora, mamma e figlia di 9 anni. L'autopsia sui due corpi è fissata per domani al policlinico di Tor Vergata mentre la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha deciso che il Campidoglio sosterrà il pagamento dei funerali.   L'ipotesi della fuga di gas resta la pista principale, soprattutto dopo il ritrovamento di alcune bombole, che anche una inquilina sopravvissuta ha confermato di aver visto nei giorni scorsi: "Ho visto qualche giorno fa delle persone che portavano delle bombole di gas - ha detto visibilmente scossa - una era molto grossa". A coordinare l'indagine è il pm Nario Palazzi, che ha affidato a due ingegneri il compito di stabilire esattamente quali siano state le cause dell'esplosione.   Debora, 45enne, era insegnante in una scuola elementare di Dragona, dove studiava anche la figlia Aurora. Al momento dell'esplosione, il marito e il figlio più grande non erano in casa. La sindaca di Roma Virginia Raggi, che nel pomeriggio di ieri si era recata sul luogo del disastro per incontrare i familiari della donna e di sua figlia, appresa la notizia ha inviato una nota di cordoglio: "Le parole - ha scritto - non riescono a descrivere questo immenso dolore. Roma oggi piange e si stringe attorno Massimiliano e Lorenzo".   La zia della bimba, Silvana Catinari, estratta dalle macerie assieme al marito, si trova ancora ricoverata all'ospedale Gemelli di Roma, dove era stata trasportata ieri in codice rosso, ma è probabile che possa essere dimessa entro le prossime 24/48 ore. Le sue condizioni, viene spiegato da fonti sanitarie, sono stabili e non sono state riscontrate patologie gravi. Al momento è sotto osservazione. Il marito Ezio, 68 anni, è stato invece dimesso questa mattina dall'ospedale Grassi di Ostia, dove era arrivato ieri in codice giallo.