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Raffaele Marra e i suoi rapporti con Virginia Raggi, Daniele Frongia e Salvatore Romeo Spunta l'ombra di un ricatto

Raffaele Marra

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È la grande domanda senza risposta di questi giorni: come mai se tutto il MoVimento 5 Stelle aveva chiesto a Virginia Raggi di "liberarsi" di Raffaele Marra lei non lo fece? Un risposta inquietante la fornisce Rodolfo Murra, capo dell'Avvocatura capitolina fino al settembre scorso, oggi uno dei testimoni chiave dell'inchiesta sulle nomine della giunta Raggi. "Virginia Raggi - racconta al Corriere della Sera - frequentava Raffaele Marra ben prima dell'inizio della campagna elettorale. Me lo raccontò Marra spiegando che lei, Salvatore Romeo e Daniele Frongia volevano vincere e lo avevano reclutato come punto di riferimento in Campidoglio. Lui poi ha preso il potere pieno e noi abbiamo sempre pensato che alla base di tutto ci potesse essere un ricatto". Murra, però, non chiarisce quale sia il ricatto. "Non posso essere più preciso - prosegue -. L'ho spiegato quando mi hanno interrogato. So soltanto quello che mi diceva lui in continuazione: "So tutto di loro, prima o poi parlerò. E se parlo non so che cosa succede". Lui sicuramente aveva rapporti a vari livelli. Era interlocutore dei costruttori e aveva legami con la destra romana. Non so se abbia garantito alla Raggi un pacchetto di quei voti. Diceva che loro lo avevano reclutato per scegliere le persone giuste in Comune e perché esperto di pratiche amministrative".

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