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Appalti per la gestione dei campi nomadi: 13 rinviati a giudizio

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Quattro patteggiamenti e 13 persone rinviate a giudizio. Questa la decisione del gip di Roma nel merito dell'indagine, parallela a quella di Mafia Capitale, su un presunto giro di tangenti (soldi, assunzioni e altre utilità) legato all'assegnazione di lavori in alcuni campi nomadi. Il processo è stato fissato al 19 aprile davanti alla ottava sezione penale. Nel procedimento si è costituito parte civile il Comune di Roma su istanza presentata dall'avvocato Enrico Maggiore dell'avvocatura interna dell'ente. Tra i rinviati a giudizio anche Emanuela Salvatori, funzionaria del Campidoglio già condannata a 4 anni per i suoi affari con il ras delle coop Salvatore Buzzi. I pm contestano, a seconda delle posizioni e per fatti avvenuti tra fine 2013 e marzo 2014 i reati di corruzione, falso e turbativa d'asta. Il gip Simonetta D'Alessandro ha ratificato i patteggiamenti per l'imprenditore Massimo Colangeli, pena due anni di reclusione e versamento di 40mila euro, Roberto Chierici, amministratore di due cooperative, che ha patteggiato una pena di 3 anni e 5 mesi e versamento di 75mila euro, Eliseo de Luca, funzionario della polizia municipale (2 anni e 9 mesi oltre al versamento di 50mila euro), e Giuseppe Sesto, amministratore di una società coinvolta, che ha patteggiato 1 anno e 6 mesi di reclusione.

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