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Il giallo delle dimissioni false dell'assessore Berdini

Vincenzo Bisbiglia
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C'e' chi la definisce “una polpetta avvelenata”, chi “una velina per farlo fuori”. Altri, ancora, pensano che, in realtà, l'assessore “comunista” della Giunta Raggi stia facendo soltanto “il finto tonto”. Fatto sta che la fuga di notizie avvenuta questa mattina sulla possibile uscita dall'amministrazione capitolina di Paolo Berdini è diventata un giallo dal momento in cui lo staff del diretto interessato ha smentito in maniera veemente, nonostante il sentimento “risaputo” di “malcontento” esternato anche da Angelo Diario, presidente della Commissione capitolina Sport e, soprattutto, braccio destro del vicesindaco e assessore allo Sport, Daniele Frongia. La tensione fra il “non allineato” Berdini e il M5S, infatti, starebbe tutta nella vicenda del nuovo stadio dell'As Roma, da realizzare a Tor di Valle, sul cui progetto quello che a sinistra considerano “l'erede di Cederna” ha parecchie remore, soprattutto in riguardo alle opere edilizie concesse al costruttore Parnasi, come le due torri e il quartiere da far nascere nella zona dell'ex ippodromo. Fatto sta, che ieri Berdini è cascato quasi dalla sedia quando i primi giornalisti hanno iniziato a chiamarlo rispetto alle indiscrezioni battute dalla AdnKronos. “Che cosa? Ma cosa diavolo...”, ha sbottato l'assessore. La dichiarazione è ufficiale è stata: “Sono qui al lavoro regolarmente, le notizie di mie dimissioni sono prive di fondamento”, contornate però da insulti e imprecazioni nei confronti degli altri componenti (grillini) della Giunta. "Che ci sia malcontento è risaputo, ma di riunioni non ne so nulla”, ha affermato, come detto, Angelo Diario, prima della semi-smentita del capogruppo M5S in Aula Giulio Cesare, Paolo Ferrara: “Ieri c'e' stata una riunione di maggioranza e, ci sono almeno 29 persone che vi hanno partecipato e possono confermarlo, non si è parlato dell'assessore Berdini che è un membro di questa giunta. In queste settimane stiamo lavorando sulla questione dello stadio della Roma: preferiamo concentrarci sul lavoro piuttosto che su chiacchiere e polemiche da vecchia politica”. Insomma, sono solo “chiacchiere” per i consiglieri, eppure qualcosa deve esserci, perché chi ha fatto uscire l'indiscrezione parla di “rumors a Palazzo Senatorio”. Addirittura, nella stessa fuga di notizie (o “velina” per dirla con i detrattori) sottolinea che la decisione di far fuori l'urbanista rosso fosse stata presa da tempo, ma che si fosse aspettata la consultazione referendaria per non gettare un'immagine negativa sull'amministrazione Raggi, già messa a dura prova in estate dal terremoto provocato dall'uscita dell'ex assessore al Bilancio, Marcello Minenna e dalle dimissioni in sequenza dei vertici di Ama, Atac e del Gabinetto del sindaco. Insomma: c'e' la reale intenzione di far fuori Berdini oppure è stato solo un “avvertimento” in vista del proseguimento dei lavori per l'approvazione definitivo del progetto sullo stadio? “In questi mesi – ha dichiarato Antongiulio Pelonzi, consigliere capitolino Pd - si sono evidenziati più centri di decisione sull'amministrazione capitolina spesso in contrasto tra loro che rischiano di far sprofondare la Capitale nel buco nero dell'immobilismo. Non è solo la comunicazione ad essere eterodiretta ma anche le scelte strategiche come quella sulle olimpiadi, sulla politica dei rifiuti e finanche sulle scelte relative allo stadio della Roma”. E probabilmente l'esponente Dem non ha tutti i torti.

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