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Ecco quanto costerà ai romani spedire i rifiuti in Austria

Dal 5 dicembre partiranno i treni da 750 tonnellate dalla stazione Smistamento. L'Ama paga ai tedeschi della Enki 100mila euro a convoglio, 95 milioni in 4 anni

Dario Martini
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I rifiuti della Capitale prendono il treno per l'Austria. Dalla seconda settimana di dicembre, a partire dal 5 del mese, l'immondizia dei romani verrà caricata sui vagoni dei convogli della stazione Smistamento (Nuovo Salario) e dello scalo merci di Pomezia, diretta a Zwentendorf, piccola cittadina austriaca. Un vero affare per i tedeschi della società Enki che si faranno carico degli scarti che non vengono differenziati a Roma. Per ogni tonnellata di rifiuti, l'Ama pagherà ai tedeschi 139,81 euro. I convogli trasporteranno 750 tonnellate di "monnezza" alla volta. In questa prima fase sono previste una o due spedizioni alla settimana, a seconda delle esigenze. Ogni spedizione frutterà alla Enki circa centomila euro. Il bando, vinto a inizio 2015, è rimasto poi bloccato quasi due anni. L'appalto ha durata quadriennale, dal valore complessivo di 95 milioni di euro (comprensivi di spese per la sicurezza). È evidente che, per arrivare a questa cifra, dovranno partire molti più convogli alla settimana. Si stima che, nell'arco dei quattro anni, verranno trasportate 640mila tonnellate di immondizia. In poche parole, i romani differenziano i rifiuti, i tedeschi li comprano, li portano nel loro impianto austriaco, li trasformano in energia e ci fanno i soldi. Una montagna di soldi. L'accordo quadro tra Ama e Enki prevede che i tedeschi si facciano carico di parte dei rifiuti degli impianti di via Salaria e di via Rocca Cencia, che molto spesso non riescono a smaltire tutti i carichi giornalieri. Basti pensare a cosa è accaduto questa estate, con gli impianti paralizzati e montagne di immondizia rimasti in strada. I treni saranno diretti negli impianti di trattamento in Austria. In una seconda fase andranno anche in Germania. In questi ultimi mesi l'appalto era rimasto al palo perché le autorità austriache chiedevano alla Regione Lazio una serie di documenti propedeutici ai nulla osta per attraversare il loro territorio. L'assessore regionale Bruschini ha sbloccato tutto a settembre, ed ecco così che tra pochi giorni i rifiuti potranno "salire" sui treni. L'immondizia che verrà trattata dagli austriaci si chiama, in gergo, "rifiuto urbano residuo". Si tratta di quella quota di "indifferenziato" che "residua", appunto, dalla raccolta differenziata. Ma qual è la situazione attuale a Roma? Lo ha spiegato l'altro ieri il dg di Ama, Stefano Bina, in commissione capitolina Ambiente: «Se parliamo di rifiuto urbano indifferenziato, si tratta di circa 3.000 tonnellate al giorno. La capacità degli impianti è di 2.300-2.400 tonnellate, quindi siamo all'80% circa - ha specificato Bina - Solo il 20% dei rifiuti di Roma, che è comunque tanto, se ne va fuori. Le altre duemila tonnellate circa sono raccolta differenziata, ovvero umido, multimateriale e carta, ma ci sono capacità in città più limitate e l'umido, quindi, va fuori Roma. Anche Milano comunque tratta il 100% del suo tal quale, ma la frazione differenziata va tutta fuori Milano, è una questione di scelte». Alla luce di questi numeri, se adesso questi treni porteranno ogni volta 750 tonnellate di rifiuti all'estero, gli impianti romani si potranno, gradualmente, svuotare. L'ex presidente di Ama, Daniele Fortini, lo scorso luglio, prima di dimettersi, aveva spiegato che questa quota di immondizia, destinata ad Austria e Germania, avrebbe permesso di «chiudere l'impianto di trattamento meccanico biologico di via Salaria». Questa struttura è da anni nel mirino dei residenti che, nauseati dai cattivi odori, ne chiedono lo smantellamento definitivo. Come detto, in questo primo momento, i rifiuti verranno portati nella stazione ferroviaria di Smistamento, che si trova proprio vicino alla Salaria. Possiamo facilmente prevedere che la presenza di vagoni carichi di "monnezza", accanto al già esistente impianto di trattamento, non verrà tollerata dai cittadini. 

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