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Terremoto, Roma ha paura: a rischio scuola ed edilizia pubblica

L'evacuazione scattata nel Palazzo della Farnesina a Roma la sera del terremoto del 26 ottobre

Sotto la lente palazzi e plessi scolastici. L'allarme di Confartigianato Edilizia: "Nella Capitale 40mila edifici sono a rischio crollo"

Silvia Sfregola
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Roma trema. Lunedì sera i palazzi della Capitale hanno oscillato e i romani, molti e soprattutto in zona Nord, si sono riversati per strada. Più colpite le aree più vicine all'epicentro: a Fidene si registrano danni ad edifici popolari, come anche nel Pigneto, a Talenti e nella zona di Bufalotta. A queste si vanno ad aggiungere tutte quelle aree fortemente urbanizzate come Prima Porta, Magliana, Aurelia e San Basilio. Si parla di crepe ma la situazione è sintomatica di mancanza di prevenzione e controllo. Decine di scuole sono state ispezionate e alcune aule sono state chiuse solo in via precauzionale, così come in via precauzionale, lunedì sera è stata evacuata la sede della Farnesina e chiusa tutta la zona archeologica del centro storico. Il Campidoglio ha fatto sapere che nascerà un gruppo di esperti e tecnici che si occuperà del problema della sicurezza degli edifici e delle scuole, luoghi nei quali le scosse di lunedì sera hanno lasciato maggiori tracce. Alcuni plessi già fatiscenti, con il terremoto hanno temuto problemi di stabilità e i dirigenti hanno chiesto aiuto perché sono comparse nuove fessurazioni oppure perché i controsoffitti si sono mossi. Qualche scuola ha rimandato i bambini a casa, in alcuni casi sono state chiuse delle aule, in altri sono stati i genitori a tornare a riprendersi i figli. Intanto il vero allarme arriva da Confartigianato Edilizia: a Roma, di 60 mila edifici del Comune ben 40 mila sono a rischio crollo ed effetti importanti in caso di scossa di terremoto. La maggior parte di questi si trova nella "vecchia" Roma dentro le mura aureliane e il loro anno di edificazione risale a prima degli anni '50. Ma non sono solo le proprietà del Comune ad essere a rischio in caso di terremoto a Roma: anche gli edifici di privati costruiti prima degli anni '80 e '90 non possono dirsi immuni ad eventuali altre scosse che in futuro arriveranno nella Capitale, come anche altri 2.000 proprietà immobiliari in mano al Demanio. Secondo la ricerca, il rischio si basa sulla non adempienza degli edifici in questione in riferimento agli ultimi aggiornamenti delle norme anti-sismiche. A tremare è la stessa Trastevere, composta dai tanti caratteristici edifici popolari che però non possono vantare di lavori di controllo e manutenzione.

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