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I dubbi dell'Anac su Salvatore Romeo, il fedelissimo di Virginia Raggi

Raggi

Secondo l'Autorità nella nomina e nella retribuzione del fedelissimo del sindaco ci sarebbero profili di illegittimità

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Due pagine che, chissà perché, sono rimaste chiuse nel cassetto della scrivania di Virginia Raggi. Niente pubblicazione su Facebook (come era accaduto nel caso dell'ex capo di gabinetto Carla Raineri). E silenzio più totale. Eppure la risposta dell'Anac di Raffaele Cantone è stata inviata il 7 settembre e protocollata dal Campidoglio il 29 settembre. Si potrebbe parlare a lungo di cosa sia successo in questa due settimane, ma poco conta. Ciò che conta è che l'Adnkronos è entrata in possesso del documento. E le notizie per la sindaca di Roma, ancora una volta, non sono positive.   Il caso è quello di Salvatore Romeo, funzionario comunale, attivista del MoVimento 5 Stelle, assunto attraverso una curiosa procedura come capo segreteria di Raggi. Romeo, infatti, è dipendente del Comune. Quando Virginia vince le elezioni si mette in aspettativa e, il 9 agosto, viene "riassunto" come dirigente esterno del Campidoglio. Perarltro con uno stipendio che, in meno di 24 ore, passa da 39mila euro l'anno a 110mila. I grillini insorgono e la sindaca gli taglia lo stipendio scendendo a 93mila euro (comunque un bell'aumento rispetto a prima). Ora è arrivato il parere dell'Anac che, pur tra le righe, non risparmia critiche a questa procedura, ipotizzando aspetti di illegittimità. Si comincia proprio dalla retribuzione. Secondo l'Autorità, nel fissarla, vanno adottati «criteri di ragionevolezza e buon andamento». Non solo anche se nella richiesta della sindaca non si fa mai riferimento al caso Romeo, l'Anac sottolinea che, per "riassumere" dipendenti del comune e corrispondergli un trattamento economico da dirigente, sarebbe necessaria «previa disciplina» nel "Regolamento sugli uffici e i servizi" dell'ente. Disciplina che, però, non esiste in Campidoglio. L'impressione è che per Virginia Raggi si stia aprendo un nuovo fronte. 

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