LA SINDACA IN COMMISSIONE
Raggi all'Antimafia: "Obbligati a tenerci i dirigenti di Mafia Capitale"
"Abbiamo iniziato a sradicare la criminalità e la corruzione a Roma". Con queste parole Virginia Raggi ha spiegato la posizione dell'amministrazione Cinque Stelle capitolina davanti alla Commissione parlamentare antimafia. "Tutti i cittadini devono comunque tenere la guardia molto alta, combattere tutti i giorni - ha dichiarato la sindaca - Mafia Capitale non è solo il processo giudiziario, ma un modo di intendere la gestione della cosa pubblica, non un fenomeno isolato, ma l'espressione di un sistema che anni di disattenzione e incuria hanno reso pericoloso attraverso la commistione di criminalità, impresa e politica. Per noi la parola chiave è discontinuità". Nel corso dell'audizione la Raggi ha riferito che contro l'amministrazione capitolina ci sono stati "atti intimidatori, i quali fanno capire che abbiamo messo il dito nella piaga e forse stiamo andando nella direzione giusta. La macchina amministrativa - ha aggiunto - ha bisogno di rafforzare i propri anticorpi, deve ancora essere completamente bonificata". Riferendosi alla gestione del ciclo dei rifiuti, Raggi ha precisato come tutti "sappiano che dietro i rifiuti si nascondono le mire della criminalità organizzata ma a Roma, con questa amministrazione, non c'è alcuno spazio per queste attività e questi soggetti". Poi l'annuncio della sindaca sulla rotazione dei manager capitolini. "All'esito delle indagini di Mafia Capitale abbiamo preso dei provvedimenti attivando tutti i procedimenti disciplinari per le persone coinvolte - ha spiegato la Raggi davanti all'organo presieduto dalla Bindi - alcune sono state sospese, altre sono state sottoposte a rotazione. Noi abbiamo preso tutti i provvedimenti di legge, ma praticamente tutti i dirigenti coinvolti in Mafia Capitale ce li teniamo perché questo ci dice la legge. Entro il 31 ottobre avverrà una rotazione dei dirigenti del Comune, sia di quelli centrali che di quelli periferici - ha annunciato - Da una parte, si potranno così evitare posizioni di potere che possano portare a episodi di corruzione. Dall'altra, vi sarà una spinta verso la motivazione del personale con l'interpello, in cui il dirigente può indicare dove vorrebbe lavorare".