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Omicidio Varani, i genitori: "Ucciso per gioco nessun perdono"

Luca Varani

Silvia Sfregola
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Un dolore che si allarga ogni giorno. A sette mesi dall'efferato omicidio del 23enne romano Luca Varani, per il quale sono imputati Manuel Foffo e Marco Prato, i genitori della vittima esternano per la prima volta il loro stato d'animo in un'intervista esclusiva a Porta a Porta. Le loro parole sono un misto di dolore, rabbia e rassegnazione per un massacro - prima di morire Varani è stato ferito con un centinaio di coltellate - che rimane inspiegabile. "Luca era una ragazzo buono specie con i più deboli. Era sempre pronto ad aiutare. Non meritava una fine del genere - lo ricorda la madre Silvana - è stata una cosa atroce che ancora non abbiamo realizzato". Varani era stato adottato in Macedonia all'età di quattro mesi. "È un fatto che ho sempre considerato un miracolo che ci ha rallegrato tutti. È stato amato tantissimo e così è tutt'ora - prosegue la donna - tutti i giorni lo ricordiamo per quello che era. Un ragazzo gioioso che sprizzava vita da tutti i pori". Il giovane Varani era fidanzato da nove anni con Marta e la madre smentisce con forza tutte le voci relative ad una sua presunta doppia vita. "Abbiamo pensato dal primo momento che fosse stato attirato da una proposta di lavoro - argomenta - come hanno descritto mio figlio è una cosa fuori da ogni regola. Si sono approfittati di un debole e questo è ancora più triste. La descrizione che hanno fatto di lui ci ha addolorato. Non so dove potesse trovare il tempo di avere questa doppia vita che hanno insinuato. In settimana lavorava e stava con la ragazza e nel weekend passava il tempo con noi". La signora Varani non vuol sentire parlare di perdono per i killer del figlio. "È un caso che non lo merita. Parliamo di ragazzi che hanno torturato un altro ragazzo senza motivo. Il perdono non è da prendere in considerazione. Spero che mio figlio abbia giustizia". Il fatto che più addolora i genitori è il non sapere le motivazioni del gesto dei due imputati. A tal proposito interviene Michele Andreano, legale del reo confesso Foffo. "Manuel ha dato una spiegazione a me ed anche al pm. È un ragazzo che quando ha preso coscienza di quello che ha fatto ha vissuto momenti terribili. Posso assicurare che il nostro dovere in aula sarà quello di dare una risposta anche ai genitori" dichiara. In attesa del processo, oggi si è chiuso l'incidente probatorio che ha confermato il ruolo dei due presunti assassini nel massacro del giovane, la famiglia Varani ha già le sue convinzioni su come si siano svolti i fatti. Ad esplicitarle è Giuseppe, il padre di Luca. "È caduto in una trappola ed è stato ucciso con grande ferocia - argomenta con gli occhi lucidi - in camera mortuaria ho visto mio figlio irriconoscibile. Per noi è una piaga che si allarga sempre. Abbiamo fatto tanto per averlo ed è stato ucciso per gioco". Il suo sfogo è profondo. "Uno può capire un incidente ma quando si cancella questa cosa? - conclude amaramente - Abbiamo tribolato per anni per ottenere l'adozione ed arrivano due che ci distruggono quello che abbiamo costruito con le mani. È stato un omicidio per farlo soffrire con il coltello seghettato, non voglio dire altro".

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