Orrore a Santa Marinella: abusi a minori in una casa famiglia
Chiusa la struttura dove sarebbero stati maltrattati e violentati dei ragazzini costretti anche a mangiare cibi scaduti e ad assumere psicofarmaci
Un orrore in una struttura che ospita minori non lontana dalla Roma. Maltrattamenti aggravati, violenza sessuale aggravata e lesioni aggravate. Con queste accuse la Squadra Mobile di Roma ha eseguito 5 misure cautelari, un arresto domiciliare e 4 divieti di dimora, nei confronti del responsabile di una casa famiglia vicino Roma e di suoi collaboratori. I fatti sarebbero avvenuti all'interno della struttura "Il monello mare" di Santa Marinella, chiusa e posta sotto sequestro, nei confronti di alcuni ospiti minorenni. L'accusa e gli indagati. Insulti, schiaffi, maltrattamenti e molestie sessuali sono gli episodi contestati alle cinque persone che gestivano una casa-famiglia sul litorale romano, dove erano ospitati otto minori tra i 14 e i 17 anni, tre ragazze e cinque ragazzi. Agli arresti domiciliari è finito uno psicologo responsabile della struttura. Gli altri indagati sono la moglie del titolare e altri tre collaboratori per i quali il tribunale di Civitavecchia ha emesso il divieto di dimora nella struttura. #ROMA. LA #POLIZIADISTATO CHIUDE LA CASA FAMIGLIA “IL MONELLO MARE”. ARRESTATO IL TITOLARE.E' stata chiusa e posta sotto sequestro dal personale della Polizia di Stato la casa famiglia “Il Monello mare” a Santa marinella.Il direttore della struttura, F.T. di 55 anni, è indagato per maltrattamenti aggravati, lesioni aggravate e violenza sessuale aggravata e si trova attualmente agli arresti domiciliari.Le sue 4 collaboratrici, indagate per maltrattamenti aggravati, sono state sottoposte alla misura cautelare del divieto di dimora presso la suddetta struttura.Le indagini sono state avviate a seguito di una segnalazione di un'assistente sociale e di una tutrice minorile, allertate da quanto raccontato loro da una minore ospite della casa famiglia.Le vessazioni avvenute presso il centro di Santa Marinella, un'associazione onlus deputata all'accoglienza di minori provenienti da situazioni personali o familiari particolarmente difficili o disagiate, sono sfociate in maltrattamenti di ogni tipo: dalle ingiurie, alle aggressioni fisiche e verbali degli operatori, percosse, minacce, somministrazioni di cibo scaduto e psicofarmaci – del tipo sedativi e tranquillanti – senza alcuna prescrizione medica. Oltre a palpeggiamenti ad opera del titolare della struttura, responsabile anche di aver procurato delle lesioni ad una delle minori ospiti del centro.Le misure sono state emesse dal GIP di Civitavecchia su richiesta della stessa Procura.Roma 13 maggio 2015 Posted by Questura di Roma on Mercoledì 13 maggio 2015 Le indagini e le testimonianze. Le indagini della squadra mobile di Roma, sono state avviate grazie alla segnalazione di un assistente sociale che aveva raccolto lo sfogo di una ragazzina quattordicenne che era scappata dalla struttura.La giovane ha raccontato quello che avveniva all'interno della casa-famiglia portando alla luce uno scenario inquietante. I minori, tutti provenienti da condizioni di disagio familiare, erano costretti a mangiare cibi scaduti, ad assumere psicofarmaci e venivano picchiati. La Procura di Civitavecchia ha autorizzato le audizioni protette di tutti i ragazzini che hanno fatto emergere le varie responsabilità e quello che avveniva all'interno della struttura. Una delle ragazzine ha riferito di essere stata molestata sessualmente dallo psicologo e, per questo, l'uomo, tra i vari reati contestati, dovrà rispondere anche di violenza sessuale aggravata a danno di minori. Gli investigatori hanno inoltre trovato un filmato ripreso con un cellulare di uno dei ragazzi in cui avvenivano episodi di maltrattamenti. In particolare, si tratta di una scena dove una delle ragazzine viene picchiata. A confermare l'episodio anche un referto medico dello stesso giorno dopo le cure al pronto soccorso per alcune ferite. Sequestrato anche un diario di una delle minorenni dove sono raccontati, giorno per giorno, i vari episodi di maltrattamento. Tutti i minorenni sono stati trasferiti in altre strutture.